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Visualizzazione dei post da settembre, 2018

Il paradiso immaginato: La recensione di "Welcome To My World"

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All'inizio del 1977, complice il sistematico sabotaggio operato da Elvis nei riguardi del lavoro in studio, la riserva di materiale nuovo da pubblicare si è drammaticamente assottigliata. Durante le più recenti sessions, organizzate con una certa rassegnazione a Graceland nell'ottobre precedente, sono stati realizzati appena quattro masters e questo fallimentare risultato ha di fatto bloccato la RCA, impossibilitata a completare un album in tempi ragionevolmente brevi. In gennaio il cantante diserta i già prenotati Creative Workshop di Nashville e alla casa discografica non resta altro da fare che registrarlo mentre è in tour, nella speranza che si decida a cantare qualcosa di simile a un inedito che possa poi finire su vinile. Mentre si passano al setaccio i concerti del poco collaborativo Elvis, ci si rende ben presto conto che la ricerca non si rivelerà particolarmente fruttuosa. Dovendo colmare un vuoto di mercato che si protrae da circa un anno e in assenza di una valida

Tempeste passate

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Andavamo molto d'accordo io e mia madre, talvolta non c'era neanche bisogno di parlare, ci capivamo al volo. Ma quando una persona cara ci lascia arrivano immancabilmente i sensi di colpa, il più delle volte stupidi, superflui e fuorvianti. Però ce li dobbiamo tenere, perché ripensi a tutto, anche a quella volta che lei ti voleva abbracciare e tu quasi scocciato le hai detto "e dai, mammaaaa". E vorresti tornare indietro per cambiare questo dettaglio. Solo questo. Smisi di ascoltare "You Gave Me A Mountain" sul finire del 2009. Amo questo brano, profondamente, fin da quando lo trovai sull'album "Elvis In Concert" nel dicembre del 1977. Ero solo un bambino allora, ma non mi sfuggirono la straordinaria bellezza della melodia e l'alternanza di quiete e tempesta, né la partecipazione emotiva di Elvis, che evidentemente, a meno di due mesi dall'addio continuava a vivere sulla propria pelle un testo che sapeva di resa incondizionata davan

I guai non vengono mai da soli: La recensione di "Double Trouble"

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L'album contenente le canzoni del film "Double Trouble" non è certo passato alla storia per essere stato uno dei migliori realizzati da Elvis Presley. A mezzo secolo di distanza dalla sua pubblicazione, in un'epoca in cui le colonne sonore incise da Elvis negli anni '60 cominciano ad essere decontestualizzate e in virtù di ciò maggiormente apprezzate, il disco continua ad esporre il fianco alla critica, venendo generalmente ricordato come uno degli episodi musicali più scadenti legati al nome del cantante più famoso della nostra era. A questo proposito, giova ricordare che "Double Trouble" ebbe la sventura di essere pubblicato lo stesso giorno di giugno in cui arrivò nei negozi di dischi britannici "Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band", vertice creativo dei Beatles e, in assoluto, una delle opere più influenti della storia del rock. Questa coincidenza non aggravò ulteriormente la già difficile situazione nella quale si era venuto a trov

Elvis vs The Beatles

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Piuttosto che giocare, da piccolo sognavo il momento in cui avrei imparato a leggere e scrivere. Guardavo le riviste piene di strani segni, mi fermavo a fissare i cartelloni pubblicitari lungo la via, poi senza riuscire a mascherare l'impazienza chiedevo a mia madre quanto mancasse alla prima elementare. Già un paio d'anni dopo chiedevo espressamente un libro d'avventura a chi desiderava regalarmi qualcosa. Cose tipo "Robinson Crusoe" di Daniel Defoe e "Kim" di Rudyard Kipling, per citare i primi titoli che mi vengono in mente. Non riuscii mai a leggerli tutti, poiché ne ricevetti in dono troppi e avevo pur sempre bisogno di essere un bambino, però feci del mio meglio per dimostrare che i soldi spesi da chi mi voleva bene non erano stati sprecati. Peccato non aver conservato nessuno di quei volumi dalle copertine colorate e ammantate di mistero, adesso sarebbe bello vederli in fila su uno scaffale. Quanto a Elvis, entrò nella mia vita cantandomi di p

Palm Springs '73

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"For Ol' Times Sake", "I Miss You" e "Are You Sincere?" contribuiscono a bilanciare e a dare la giusta atmosfera all'album "Raised On Rock", discretamente fornito di brani ritmati. Le sessions che produssero la maggior parte di questo lavoro sono quelle che si tennero a Memphis, negli studi della Stax, a partire dal 21 luglio 1973. Quel giorno, lungamente atteso da tutti tranne che da Elvis, le aspettative erano molto alte. Alla Rca era rimasto ben poco da pubblicare e non si era riusciti in nessun modo a capitalizzare lo straordinario ritorno d'immagine generato dallo Special televisivo "Aloha From Hawaii". Ad Elvis questi risvolti commerciali interessavano poco, e ancor meno quell'estate. Stava attraversando un periodo difficile - il divorzio da Priscilla era alle porte - di conseguenza il suo umore era lontano anni luce da quello dei musicisti presenti in studio. Inoltre, a breve sarebbe dovuto tornare a Las Vegas p