Post

Visualizzazione dei post da dicembre, 2018

A tutto gas: La recensione di "Speedway"

Immagine
Quando si guarda "Speedway", 27° film a soggetto di Elvis è impossibile non farsi tornare alla mente le immagini di "Viva Las Vegas", arrivato nelle sale cinematografiche quattro anni prima. In entrambe le pellicole Elvis non è solo un pilota automobilistico con licenza di cantare, ma è anche innamorato di una bella ragazza pratica delle sette note, che fra duetti e numeri in solitaria si ritaglia un discreto spazio nell'economia della colonna sonora. Comunque, a una commedia di grande successo e ricca di buone canzoni come "Viva Las Vegas" non era stato dedicato il relativo long playing. Probabilmente, la personalità di Ann Margret - che sul set divideva brillantemente la scena con il più noto protagonista - era troppo spiccata per farla ulteriormente risaltare sul vinile dell'attrazione principale, benché quasi tutti i brani fossero appannaggio dello stesso Elvis. Nel 1968, in pieno declino delle fortune hollywoodiane del cantante, una preoccup

Riascolti: "I Really Don't Want to Know"

Immagine
"Quante braccia ti hanno stretta e odiato lasciarti andare"... "Quante labbra ti hanno baciato facendo ardere la tua anima"... No, non voglio saperlo, lascia che questo resti il tuo segreto. D'accordo, a volte è preferibile non sapere, ma ho idea che questi pensieri continueranno a tormentare il protagonista di "I Really Don't Want To Know" per lungo tempo. Già, qui si parla ancora una volta d'amore ma in termini decisamente distorti, non è vero? Il personaggio "interpretato" da Elvis - perché lui il vero cinema lo ha fatto con la sua musica - non prova ordinaria gelosia, piuttosto pare volersi lacerare con pensieri che a lungo andare non faranno bene alla relazione. Mi sono chiesto tante volte perché Elvis non abbia proposto "I Really Don't Want To Know" dal vivo nei primi anni '70, sono sicuro che ne avrebbe offerto rese altamente spettacolari. Invece ripescò la bellissima composizione di Don Robertson soltanto

Un mondo diverso: Elvis ai tempi di "Indescribably Blue"

Immagine
"Indescribably Blue" è uno dei pezzi più trascurati del repertorio di Elvis, snobbato tanto dai discografici alle prese con la realizzazione dell'ennesimo "Best of love" quanto da una larga fetta di appassionati. In effetti, la canzone si inserisce agevolmente nel ricco filone di love songs interpretate dall'artista nel corso degli anni '60, tuttavia manca di quella linea melodica che si fissa nella testa dell'ascoltatore, di quel ritornello accattivante che ti spinge a cantare sotto la doccia immaginando di essere una star delle sette note. L'arrangiamento pomposo e melodrammatico fa il resto, enfatizzando a dismisura un testo già triste di suo. Nel 1967 la RCA piazzò il brano sul lato A di un singolo, probabilmente più per mancanza d'altro che per meriti effettivi, ma ne ricavò soltanto un deludente 33° posto nella classifica americana. Va detto che l'anno precedente una ballata più forte dal punto di vista melodico - parlo di "L

"Elvis The Legend": La Silver Edition

Immagine
Acquistai il mio primo lettore cd all'inizio dell'estate del 1987 e quel giorno, senza che me ne rendessi conto, iniziai a mettere da parte l'amato vinile (certo non dal punto di vista collezionistico), per entrare nel mondo del digitale. Il primo dischetto di Elvis arrivò però soltanto l'anno seguente, quando comprai "Elvis Is Back". Il motivo di questo ritardo è presto spiegato: a dispetto della mia giovane età, di album del Re ne avevo già un centinaio, quindi preferii concentrarmi su altri artisti che mi piacevano. Mentre io cominciavo a prendere confidenza con il nuovo dispensatore di suoni, pagando a caro prezzo (25000 lire) ogni nuova incursione nei negozi di dischi, nel mondo giravano già una settantina di cd elvisiani. La produzione relativa al nuovo formato era iniziata nel 1984, precisamente in Germania, con l'emissione di "Elvis The Legend", set di tre dischi in jewel case del quale furono distribuite soltanto 5000 copie numerate. O

Breve guida alla serie "Original Album Classics" (2008 - 2012)

Immagine
Nata alcuni anni fa, la serie "Original Album Classics" proponeva agli acquirenti dei pratici e super economici cofanetti contenenti diversi album della discografia originale di molti artisti della scuderia Sony. L'intento era ovviamente quello di muovere le stagnanti acque del mercato discografico e di contrastare il fiorire di una miriade di pubblicazioni non ufficiali, che offrivano materiale ormai libero da diritti d'autore a prezzi irrisori. Nel caso di Elvis, tra il 2008 e il 2012 arrivarono nei negozi cinque OAC. Eccoli nel dettaglio. ORIGINAL ALBUM CLASSICS 1 (2008) Ottimo box, che racchiude i primi tre LP di Elvis unitamente a "Elvis Is Back" e "G.I. Blues". Per qualche strana ragione i dischetti non sono inseriti in ordine cronologico e il set è inaugurato da "Elvis", il secondo album del cantante. Forse a qualcuno risulterò pesante, ma perché pubblicare due cd conformi agli album originali e i restanti in edizione ampliat

Cartoline dal Lunarkand: La recensione di "Harum Scarum"

Immagine
Per quanto si voglia criticare la produzione discografica legata alla parentesi hollywoodiana di Elvis, non si può negare che molti long playing generati da quella lunga e quasi mai positiva esperienza fossero squisitamente a tema. Questi dischi rispecchiavano il soggetto e la sceneggiatura della pellicola tanto nella veste grafica quanto nella musica che contenevano, realizzata con approccio e strumentazione adeguati allo scopo da raggiungere. Inciso nel febbraio del 1965 e pubblicato alla fine dello stesso anno, l'album "Harum Scarum" non sfuggì alla regola e anzi ne rappresentò l'esempio più radicale, allontanandosi irrimediabilmente dal mondo del rock laddove con il precedente "Girl Happy" - arrivato sul mercato qualche mese prima - si fosse tentato un modesto e malriuscito contatto con la nuova cultura musicale, in grande fermento creativo. Date le sue spiccate peculiarità, "Harum Scarum" corse quindi il rischio di risultare poco vendibile e

Natale con Elvis Presley, Andy Williams, Perry Como e tanti altri

Immagine
Vi presento questo triplo cd natalizio in linea economica, emesso nel 2012, perché l'intestatario del blog è presente con diversi brani tratti dal glorioso "Elvis' Christmas Album" del 1957: "Silent Night", "Blue Christmas", "O Little Town Of Bethlehem", "I'll Be Home For Christmas" e "Santa Bring My Baby Back (To Me)". Per il resto, a farla da padrone è Andy Williams con ben nove pezzi, seguito da Perry Como (6), il già citato Elvis (5) e così via. "The Real... Christmas" offre due ore di splendida musica strettamente correlata al Natale a un prezzo di vendita talmente basso da risultare simbolico, se è vero che all'epoca lo pagai 5,99 euro. Una compilazione che consiglio a chi ama il repertorio natalizio dei grandi nomi della musica e naturalmente ai completisti di Elvis. Quelli più incalliti. The Real... Christmas [Sony Music 88725413482] EU 2012 CD 1 Andy Williams - Have Yoursel

Elvis canta le canzoni di Natale

Immagine
Tra il 5 e il 7 settembre del 1957, di ritorno ai Radio Recorders di Hollywood, Elvis incise otto dei dodici brani che sarebbero confluiti nel celebre "Elvis' Christmas Album". Il long play venne poi completato grazie all'inserimento delle quattro canzoni di "Peace In The Valley", uno splendido EP a tema religioso pubblicato nella primavera di quello stesso 1957. "Elvis Sings Christmas Songs", il primo dei due extended play generati dall'album (l'altro è "Christmas With Elvis", emesso nel 1958), mutuò la grafica dal "fratello maggiore", e finì sul mercato discografico in ottobre. Con la realizzazione del progetto correlato alle festività, Elvis aggiunse un ulteriore tassello al suo già ampio repertorio: in poco più di tre anni di carriera aveva esplorato una grande varietà di generi musicali, rivelandosi artista straordinariamente versatile e talentuoso. A dispetto delle assurde rimostranze di Irving Berlin, l'a

"Merry Christmas" con Elvis Presley

Immagine
Il repertorio natalizio di Elvis è piuttosto esiguo, lo sappiamo bene. Nel settembre del 1957 il cantante incise le otto canzoni destinate al celebre "Elvis' Christmas Album", poi completato con i quattro pezzi - non propriamente a tema - provenienti dall'ep religioso "Peace In The Valley". Circa nove anni più tardi, precisamente il 10 giugno del 1966, Elvis registrò "If Every Day Was Like Christmas", pubblicata a 45 giri sul finire dello stesso anno. Infine - siamo nella primavera del 1971 - realizzò "Elvis Sings The Wonderful World of Christmas", il suo secondo e ultimo album dedicato alle festività. Si tratta di un disco senz'altro meno brillante del precedente long play della serie, ma ugualmente ricco di materiale ad alto tasso natalizio. Nel corso degli anni questo mini serbatoio ha comunque generato un numero impressionante di compilazioni, che continuano a vendere ancora oggi. Naturalmente non starò ad elencarle tutte, per

La recensione dell'Elvis' Christmas Album (Camden Edition)

Immagine
Natale è alle porte e come ogni anno cercherò di rivivere, inutilmente, delle sensazioni ormai perse nel tempo. Pazienza. Comunque in quei giorni la colonna sonora sarà, come sempre, di altissimo livello. A questo proposito vi propongo la mia recensione del "Christmas Album" della Camden. Con questa emissione del catalogo Camden, in vendita sul finire del 1970, si riduce al minimo indispensabile l'interessante operazione di recupero di canzoni - tratte in prevalenza dai film - che non avevano ancora trovato spazio sui long playing di Elvis Presley. L'album nasce infatti con il preciso intento di rinfrescare il pur esiguo repertorio natalizio del cantante, cercando di assicurarsi la stagionale fetta di mercato relativa a questo genere con un "Elvis' Christmas Album" sostanzialmente diverso da quello emesso nel 1957. In questo senso, il progetto conserva il medesimo titolo ma si differenzia sensibilmente nell'art work, che è completamente rinnovato

Ascoltando "Road to Nowhere" all'alba

Immagine
Suppongo che a qualcuno possa sembrare strano svegliarsi all'alba, prepararsi il caffè e mettersi ad ascoltare un concerto di Elvis in cuffia. Non un "soundboard", dettaglio non trascurabile, bensì una "audience recording" acquistata diversi mesi fa. Ad ogni modo, è esattamente quanto ho fatto questa mattina, e quando mi sono voltato, a cd fermo, ho realizzato che alle mie spalle si era ormai fatto giorno. Il disco in questione è "Road To Nowhere" della E.P. Collector, contenente la registrazione dello spettacolo che Elvis tenne alla Freedom Hall di Louisville, Kentucky, il 21 maggio del 1977. Si tratta del secondo concerto facente parte di un tour che inaugurato a Knoxville il giorno precedente, si sarebbe concluso il successivo 2 giugno a Mobile. Di questo ennesimo giro attraverso gli Stati Uniti d'America fa parte anche la tappa a Baltimore (29 maggio), problematica a dir poco. In quell'occasione, infatti, Elvis abbandonò il palco per circ