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Visualizzazione dei post da agosto, 2019

Alcune considerazioni sul nuovo box "Elvis Live 1969"

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Bene, adesso mettiamo mano al portafoglio, portiamoci a casa questo costoso set (l'ho ordinato ieri) e prepariamoci a viaggiare nel tempo per l'ennesima volta. Ci fermeremo a Las Vegas , nell'estate del 1969, dove Elvis Presley  tornò a fare quello che in tutta la sua carriera gli riuscì meglio, vale a dire esibirsi dal vivo. Se il Re non prese sempre per il verso giusto il lavoro in studio di registrazione , se digerì a fatica la gran parte dei film che girò nel corso degli anni '60 , manifestò invece un amore sconfinato per l'attività concertistica, se è vero che continuò ad andare in tour fino alla fine dei suoi giorni, quando sarebbe stato opportuno non farlo. A Las Vegas Elvis  fece le cose in grande. Approntò una scaletta semplicemente perfetta, in grado di abbinare i grandi classici del passato  ai recentissimi successi incisi a Memphis , mise su una band di assoluto valore, integrandola con uno stuolo di eccellenti coristi e con un'intera orchestra

42 anni fa usciva il libro "Elvis: What Happened?"

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Per le classiche letture e riletture estive , quelle sotto l'ombrellone o davanti al ventilatore vanno benissimo anche i libretti da quattro soldi, è storia nota. Parlo di quelli che normalmente non degneresti di uno sguardo, perché ci sono tonnellate di pagine più meritevoli in giro. Effetti collaterali del caldo, che ci volete fare, e oggi a Roma  si soffoca... Elvis: What Happened?  lo comprai nel lontano 1991 e nel corso degli anni mi è capitato di leggerlo diverse volte. Non soltanto in estate. Sono sincero, non volevo scoprire cosa avesse combinato di tanto disdicevole il mio idolo, ma soltanto capire fin dove si erano spinti gli autori. Molto in là, indubbiamente. Vedete, io non odio Elvis: What Happened?  in quanto stracolmo di bugie, perché quelle meticolosamente elencate al suo interno non sono storie inventate. Non lo odio perché cerca di sputtanare un personaggio famoso, peraltro fallendo miseramente nel tentativo. No, mi fa schifo perché a scriverlo furono due am