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Visualizzazione dei post da novembre, 2020

L'importanza di "Elvis For Everyone!"

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Per celebrare i primi dieci anni di contratto con Elvis Presley , nel 1965 la RCA  pubblicò Elvis For Everyone!  - in Italia Elvis '65 -  un album antologico contenente dodici brani di varia provenienza, inediti o comunque mai pubblicati prima su LP. A prima vista potrebbe sembrare un progetto sottotono, e così viene percepito da qualche critico, ma è doveroso attribuire a  Elvis For Everyone! la giusta importanza: all'epoca della sua emissione portò nelle case degli appassionati che lo acquistarono - non pochi, considerando il decimo posto raggiunto nella classifica americana - parecchie canzoni che si erano  ormai perse per strada, molte delle quali di grande qualità. Vediamole nel dettaglio, con data di incisione e relative note esplicative. - Your Cheatin' Heart  (1 febbraio 1958) Il noto brano di Hank Williams, che da par suo Elvis rende decisamente bene. - Summer Kisses, Winter Tears  (8 agosto 1960) Bella canzone registrata per la colonna sonora di Flaming Star  e no

"Hits of the 70's" e il successo dei singoli di Elvis in Gran Bretagna

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Contrariamente a quanto accadde negli Stati Uniti , molti 45 giri di Elvis  emessi nel Regno Unito  durante la prima metà degli anni '70 si trasformarono in successi da Top 10. Un dato significativo che ci rivela una notevole sintonia tra la produzione discografica relativa all'ultimo tratto della parabola artistica del Re e i gusti degli appassionati di musica di quel paese. Occorre ricordare che nello stesso periodo solo The Wonder of You (1970) e Burning Love (1972) centrarono la Top 10 negli States , raggiungendo rispettivamente la nona e la seconda posizione. Migliore il risultato per quanto riguarda la Top 20 americana, raggiunta con Kentucky Rain (1970 - #16), You Don't Have To Say You Love Me (1970 - #11), Separate Ways (1972 - #20),  Steamroller Blues (1973 - #17), If You Talk in Your Sleep (1974 - #17), Promised Land (1974 - #14) e My Boy (1975 - #20). Ma torniamo in  Gran Bretagna  e vediamo nel dettaglio il percorso dei tredici singoli emessi tra il 1970 e il 19

Quell'indimenticabile show di Elvis

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Aspettai un po' a farmi comprare Elvis Presley Show  (That's The Way It Is) da mia madre. Da ragazzino le copertine disegnate non erano di mio gradimento, perché volevo nuove immagini del Re. Comunque, l'album arrivò nel 1978 e mi resi immediatamente conto che si trattava di un disco stupendo. Ancora oggi è uno dei miei preferiti di Elvis  e non mi sono ancora stancato di ascoltare autentiche gemme musicali come I Just Can't Help Believing , You've Lost That Lovin' Feelin'  e Just Pretend . Ho citato tre titoli, ma a pensarci bene avrei potuto elencarli tutti... Si, anche Patch It Up , brano non apprezzato da tutti gli appassionati ma che a me ha sempre trasmesso l'incontenibile entusiasmo di un artista che era tornato a fare quanto gli era più congeniale: esibirsi dal vivo. Ricordo che tornati a casa lo mettemmo subito sul piatto e quando arrivò il turno di You Don't Have To Say You Love Me  mamma esclamò "questa è Io che non vivo !" e poi

La favola di Harum Scarum

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Tra le altre cose, novembre è anche il mese in cui l'album Harum Scarum ,   non esattamente il migliore di Elvis Presley , arrivò nei negozi di dischi. Era il 1965 e il 33 giri  contenente la colonna sonora  del film omonimo si spinse fino all'ottavo posto nella classifica di Billboard . Un grande risultato, anche perché il disco fece necessariamente a meno di un singolo di lancio , visto che sarebbe stato difficile individuare un brano adatto allo scopo fra quelli appartenenti alla  soundtrack . A questo scombinato progetto ho già dedicato due lunghi approfondimenti in passato, dei quali troverete i relativi link in fondo al post. Oggi vorrei invece raccontare una storia che risale al 1979, quando ero un ragazzino pieno di entusiasmo.  Una domenica mattina di tanto tempo fa, e per tanto tempo intendo diversi decenni, con mia madre e mia sorella ci recammo a Porta Portese , il noto mercato all'aperto di Roma . Ricordo nitidamente che quel giorno mi ero messo in testa di tor

Elvis' Golden Records, Volume 3: Una delle migliori raccolte di tutti i tempi

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Considero Elvis' Golden Records, Volume 3  una delle migliori raccolte di tutti i tempi. Spettacolare la track-list , che comprende una lunga serie di classici senza tempo entrati di diritto nell'immaginario collettivo. Ricordo però che prima ancora di ascoltarla mi colpirono le note sul retro della copertina, lette non so quante volte. Eccole:  Questo terzo album della popolarissima serie "Elvis' Golden Records" è stato emesso in seguito a innumerevoli richieste di fans di Elvis giunteci da ogni parte. In esso, convenientemente confezionate in un unico LP, vi sono dodici delle più belle e "dorate" interpretazioni di Elvis che hanno raggiunto singolarmente le vette delle classifiche dei dischi più venduti. Troviamo qui commoventi canzoni, come "It's Now or Never" (O' Sole Mio) e "Surrender" (Torna a Surriento), ed entusiasmanti e trascinanti "rocks", come "Stuck on You", "I Feel So Bad" e "Go

Due Elvis distanti anni luce

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In questi giorni si fa un gran parlare di From Elvis in Nashville , il set appena uscito incentrato sulle session  di Nashville che ebbero luogo i primi giorni di giugno del 970. Diversi appassionati lo hanno già portato a casa, mentre io, come al solito, non mi sono ancora deciso ad acquistarlo. Lo farò senz'altro ma non ho tutta questa fretta, i dischi di Elvis  sono sempre arrivati al momento giusto e sarà così anche questa volta. Nel frattempo mi concentro su questa foto, scattata proprio il 4 giugno a Nashville , che ci rende nota una presenza inattesa e del tutto fuori luogo: Frankie and Johnny . All'epoca dello scatto, questo album contenente la colonna sonora del film omonimo era stato pubblicato appena quattro anni prima, ma sembrava distare anni luce dall'Elvis che quel giorno si apprestava ad incidere una montagna di canzoni. A pensarci bene il contrasto è talmente netto da far pensare a un fotomontaggio, eppure non lo è. A quanto pare, qualcuno si portò da casa

Elvis e gli altri

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  Elvis con: Robert Plant Bruce Springsteen John Lennon Joe Strummer Keith Moon Foto dal web - Collage Roberto Paglia

"Separate Ways" e "Always on My Mind": Come sottoutilizzare due grandi brani

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Sul finire del 1972 la  RCA  (o il Colonnello Parker, se preferite) scelse di piazzare Separate Ways / Always on My Mind - il più recente successo a 45 giri   di  Elvis - nell'ennesima compilazione in linea economica emessa nella prima metà del decennio. Quindi, a distanza di pochi mesi si ripeté quanto fatto con il singolo di grande successo Burning Love / It's a Matter of Time , dirottato sulla raccolta Burning Love and Hits From His Movies, Volume 2 . Un vero spreco, perché Separate Ways  e Always on My Mind  avrebbero fatto la fortuna di un album regolare. Tanto per fare un esempio pratico, i due brani ad alto tasso autobiografico, unitamente a Burning Love , avrebbero permesso a  Elvis (Fool)  il primo 33 giri emesso dopo il successo planetario del progetto Aloha From Hawaii , di volare alto in classifica. Invece il disco si fermò, poco sorprendentemente, al numero 52, sperperando la spinta promozionale dello Special trasmesso in mondovisione.  Molti appassionati sembrano

Le canzoni di Elvis da riscoprire: "Let's Be Friends"

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Il mondo che vedi può sembrarti un mistero, la notte può essere buia, ma spera intensamente e i sogni potrebbero avverarsi. Tu vivi in silenzio, ma per una volta fingiamo di parlare qui, insieme. Diventiamo amici. Parole semplici, ma se è Elvis  a cantarle viene voglia di provarci davvero.... Let's Be Friends venne registrata il 5 marzo 1969 per la colonna sonora  di  Change of Habit , l'ultimo film girato da Elvis . Fa un certo effetto sapere che subito dopo aver concluso le operazioni all' American Sound Studio di Memphis - dove aveva buttato giù capolavori a raffica -    Elvis si recò nuovamente in uno studio di registrazione, stavolta in California , per incidere l'ennesima soundtrack degli anni '60, caratterizzata da brani nettamente inferiori a quelli realizzati nella sua città. Giova comunque ricordare che a partire dalla colonna sonora  di Live a Little, Love a Little , registrata nel marzo del 1968, le canzoni destinate ai film si erano fatte innegabilmente

Rinunce e compensazioni: Elvis Aron Presley

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La RCA pubblicò il box   Elvis Aron Presley nel 1980, a tre anni da quel tragico 16 agosto e a venticinque dalla stipula del contratto con  Elvis . All'epoca, nonostante la mia giovane età avevo già iniziato ad acquistare diverse riviste musicali, di conseguenza il contenuto di questo cofanetto in tiratura limitata e numerato, composto da otto LP mi fu subito noto: al suo interno si celava una montagna di materiale inedito o di difficile reperibilità. Sfortunatamente, di Elvis Aron Presley mi fu noto anche il prezzo, che se non ricordo male si aggirava intorno alle ottantamila lire. Decisamente troppo alto, così non riuscii a farmelo regalare da mia madre. A dire il vero, con lei non sfiorai mai l'argomento, non le dissi nulla. Probabilmente, avessi aggiunto questo pezzo pregiato alla mia collezione - che a quei tempi contava una sessantina di album - i sensi di colpa mi avrebbero sommerso.  Perso il treno nel 1980, passarono diversi anni prima che una copia del box mi passasse

Elvis e le copertine dei dischi in linea economica

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Uno dei tanti paradossi legati all'irripetibile carriera di Elvis Presley  è dato dalle copertine dei suoi album pubblicati nel corso degli anni '70 . Per incentivare le vendite delle raccolte in linea economica , venivano utilizzati scatti che spesso e volentieri si rivelavano migliori di quelli piazzati sulle copertine dei 33 giri regolari. A ben vedere, infatti, il concept grafico  di compilazioni come I Got Lucky , Elvis Sings Hits From His Movies, Volume 1  e Burning Love and Hits From His Movies, Volume 2  rivaleggia con quello di Love Letters From Elvis e Elvis Now , rivelandosi anzi più accattivante proprio in virtù delle immagini scelte, che sono di qualità superiore. Quanto alla cover di C'mon Everybody (1971), che vi mostro in questo post, non ha nulla da invidiare a quella di Elvis - That's The Way It Is , emesso nel 1970 e ricordato come uno dei migliori album di Elvis . Che poi il contenuto musicale di queste compilazioni a basso prezzo non avesse nulla a

Le canzoni ai tempi di "Elvis Forever"

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Quando vidi per la prima volta questa compilazione in linea economica, molto nota in Italia , la mia collezione di Elvis  era composta da tre o quattro LP. Elvis Forever  mi colpì perché era un album doppio, ma scorrendo l'elenco dei brani che conteneva, già parzialmente visibile sul fronte della copertina, notai che alcuni di essi si sarebbero rivelati "doppioni". Come ho già scritto altre volte, da bambino ragionavo in termini di canzoni e questa track-list  mi ricordava che ne avevo ben sei: Love Me Tender , All Shook Up , Jailhouse Rock , Fever ,  In The Ghetto  e Blue Suede Shoes .  Un altro grosso problema, per così dire, mi indusse a riflettere sulla possibilità di aggiungere Elvis Forever  alla mia piccola collezione. Avevo notato la presenza di un brano che si chiamava Suspicious Minds , così pensai: non è che volevano scrivere Suspicion  e si sono sbagliati?  Se così fosse avrei sette doppioni... Con questi dubbi in testa, alla fine decisi di aspettare un po'

Elvis e amici

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 Una carrellata di immagini da me elaborate negli anni, tanto per rendere leggera questa domenica di metà novembre. Trova l'intruso... Con Ringo Starr , Keith Moon , Charlie Watts e, ultimo ma non ultimo, mister Elvis Presley . Elvis  e Paul  concentrati sul retro copertina di Elvis' Golden Records (1958)   e Rubber Soul (1965). Due album storici, non c'è che dire. Proprio il caso di dire che questa chitarra ha pochi secondi di vita. Un vero peccato, ho sempre detestato simili gesti. Saranno rock ma non mi piacciono. Con Pete Townshend , Kurt Cobain , Elvis Presley , Paul Simonon e Jimi Hendrix .   Triangoli sul set. Elvis , Carolyn Jones e Dolores Hart in King Creole (1958) di Michael Curtiz , James Stewart e una doppia Kim Novak in Vertigo (1958) di Alfred Hitchcock . I due film sono anche vicinissimi dal punto di vista temporale. Comunque, i triangoli non finiranno bene. Semplicemente cinque grandi artisti che ascoltano musica. Tutti molto presi. Con Jimi Hendrix , John

Il momento supremo

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  E allora, quando tutto è finito, Elvis prende il mantello, lo apre sopra le sue spalle e, con le braccia aperte s'inginocchia al cospetto del pubblico, il capo reclinato in segno di riconoscenza. Loro gli appartengono, lui appartiene a loro. È il momento supremo. Per dignità regale, non possono essercene altri. Dal libro "Rock 86" di David Dalton e Lenny Kaye [Mondadori - 1977] Foto Elvis: web / Foto libro: Roberto Paglia

How Great Thou Art e le critiche negative

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La copertina di How Great Thou Art  (1967) è da sempre una delle mie preferite, e poi amo l'album al suo interno, che fra quelli a tematica religiosa realizzati da Elvis Presley resta il mio preferito. In effetti trovo il secondo LP di musica sacra  di Elvis - il primo è His Hand in Mine  del 1960 - splendido per scelta dei brani e lavoro svolto in studio dalla band, oltre che per l'impegno di un artista in grande spolvero, concentrato e coinvolto. Un grande album anche esulando dall'aspetto puramente religioso. Con queste premesse, si può arrivare a considerare How Great Thou Art  una sorta di disastro discografico? No, non penso sia possibile. Sulla base dei propri gusti musicali  lo si potrebbe definire poco interessante, al limite noioso, ma durante l'ascolto non credo si possa prescindere dalla grande qualità che lo caratterizza, a meno che non si affronti il discorso con superficialità, o, al limite, non lo si giudichi negativamente per partito preso... Non lo dic

Bob Dylan e la sua cover preferita

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"C'è una cover di un tuo brano che ami particolarmente?", chiese Jann Wenner di Rolling Stone a Dylan, nel 1969. "Si", rispose, "Tomorrow Is A Long Time fatta da Elvis". Cantata con il suo classico incedere vocale "soprannaturale", per Dylan, da sempre fan del Re, avere un proprio brano inciso da Presley fu una delle più grandi soddisfazioni della carriera. Dal libro Bob Dylan 1962 - 2002. 40 anni di canzoni di Paolo Vites (Editori Riuniti - 2002) Foto: Roberto Paglia Leggi anche Joe Strummer, Elvis e l'ondata travolgente Keith Richards, Mystery Train e il ritmo I Led Zeppelin al ritmo di Elvis

Chiamalo feeling, groove, oppure fervore...

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Nel suo libro Elvis Presley (Editori Riuniti - 2003) a proposito di I John , contenuta nell'album He Touched Me (1972), Carmelo Genovese scrisse quella che ritengo la migliore descrizione di un brano di Elvis che mi sia mai capitato di leggere: "Può chiamarsi feeling, oppure groove. Oppure, più semplicemente, fervore. 135 secondi sullo stesso accordo con il pianoforte in un continuo loop da juke joint e le voci che sembrano uscite di sicurezza per parole che spingono dal cielo. God spell." Chapeau. Foto: Roberto Paglia

I due volti di Kid Galahad

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I primi di novembre del 1961 Elvis  iniziò a lavorare a  Kid Galahad , remake  del film omonimo di Michael Curtiz   - risalente al 1937 - che nel cast annoverava attori del calibro di Edward G. Robinson , Humphrey Bogart , Bette Davis  e Wayne Morris  nei panni del pugile che dava il titolo alla pellicola. Diretto da Phil Karlson , ventiquattro anni dopo anche Elvis  si trovò a girare con attori di livello come Gig Young , Lola Albright  e Charles Bronson . Anche se distante dall'originale, il nuovo Kid Galahad  non risultò privo di elementi drammatici, stemperati però dall'inevitabile inserimento di alcune canzoni nell'impianto narrativo. Forse sarebbe stato il caso di soprassedere per concentrarsi maggiormente su altri aspetti della sceneggiatura, tanto più che la colonna sonora del film  non generò un singolo di lancio, né, dato l'esiguo numero di pezzi che la componevano, un 33 giri dedicato. I sei brani finirono invece in un extended play  trascinato in classifica

Un attimo prima

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  La foto di Johnny Cash  mi capitò per caso, una sera che giravo senza meta sul web. Non l'avevo mai vista e mi colpì profondamente, anche perché me ne ricordava una di Elvis Presley  del tutto simile. Non faticai a rintracciarla, così pensai di unire i due scatti immortalando questi straordinari artisti un attimo prima di entrare in scena. Ecco, ci vorrebbe una macchina del tempo ...  anche di seconda mano, non ha importanza, mi assumo personalmente i rischi di un viaggio in direzione degli impianti nei quali ebbero luogo questi concerti leggendari. Foto dal web, elaborazione di Roberto Paglia

Elvis e l'albero canterino

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Capita a volte di associare un'immagine a una canzone, almeno a me succede spesso. Nel caso di quella inserita in questo post, credo sia impossibile osservarla senza pensare a Singing Tree , il brano che Elvis  incise a Nashville , nel corso di una più che soddisfacente session slegata dal contesto cinematografico, il 10 settembre del 1967. Semplice ma dolcissimo il testo... ...oh albero canterino, canta per me chiama il tuo amico, il vento vagabondo Forse lui può ritrovare il mio amore e riportarlo da me... Sul finire di quello stesso 1967 Singing Tree andò a completare l'album Clambake in qualità di bonus song , e da lì al dimenticatoio il passo fu breve. In effetti si tratta di uno dei brani più trascurati dell'intero catalogo di Elvis Presley , al punto che mi capita raramente di vederlo condiviso sui Social Network . Peccato, perché Elvis  lo canta con grande coinvolgimento. Doveroso un riascolto. Foto: web

Elvis a colazione: "Clean Up Your Own Back Yard"

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Il brano Clean Up Your Own Back Yard fu registrato per la colonna sonora di The Trouble With Girls (1969), penultimo film a soggetto di Elvis ,   e pubblicato su singolo per accompagnare la pellicola nelle sale. Non diede un grosso contributo, restando in classifica soltanto otto settimane e fermandosi al 35° posto. Diciamo la verità, fa un certo effetto trovare la canzone di un film sul lato principale di un singolo del 1969 , considerando poi la qualità del relativo  b-side , proveniente dalle stratosferiche sessions  all' American Sound Studio di Memphis . I discografici erano forse impazziti, per insistere con le colonne sonore  proprio quando Elvis  sembrava essersi emancipato da Hollywood  per mezzo dello Special televisivo  andato in onda sul finire del 1968 ? Non esattamente, perché  Clean Up Your Own Back Yard  è un grande brano che sconfina con una certa efficacia in territorio Blues . Piuttosto, la scelta della RCA  ci fa pensare, non senza risentimento, quanto sarebbe s