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Visualizzazione dei post da 2021

Un breve ricordo del progetto The Great Performances

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Luglio, quello del 1990, è il mese in cui arrivò nei negozi il progetto the Great Performances , comprensivo di due VHS e di relativo album pubblicato su LP e CD. A me piacque davvero tanto. Sebbene non ci fosse molto materiale inedito per gli appassionati più esigenti (io all'epoca già lo ero...) bisogna dire che i discografici fecero un gran bel lavoro, indubbiamente utile per il pubblico generalista, per mezzo di una panoramica sulla carriera del più grande performer di tutti i tempi che si rivelò esaustiva e di forte impatto. Il grande merito di The Great Performances  fu quello di portare alla luce niente meno che My Happiness , il brano inciso da Elvis  nel 1953 e fino ad allora inedito. Sarebbe bastato questo storico pezzo a giustificare l'acquisto, ma le videocassette (e anche il disco) contenevano anche quello che a tutt'oggi è uno dei momenti più commoventi correlati ad Elvis Presley : la Unchained Melody proveniente dal concerto che il Re tenne a Rapid City la se

Domenica mattina con Elvis e Clambake

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Poco fa, mentre giravo senza meta su YouTube  mi è venuta l'ispirazione di riascoltare l'album Clambake . Disco molto particolare, lo si evince già dal brano piazzato in apertura di lato 1 del vinile dai discografici dell'epoca: Guitar Man . Quindi, se nella seconda metà degli anni sessanta  quelli della RCA  si videro costretti a sfornare una colonna sonora  dietro l'altra, visto che Elvis e il Colonnello  raggiungevano la quota con i brani targati Hollywood , in questo caso ebbero la possibilità, immediatamente sfruttata, di riempire il LP di bonus songs  (fra le quali figura anche Big Boss Man ) provenienti da una significativa session che si era tenuta a Nashville  il 10 e 11 settembre del 1967 , durante la quale Elvis, libero da obblighi cinematografici fu finalmente messo nella condizione di sfoderare parte del proprio straripante talento grazie a composizioni di un certo spessore. Come detto, alla più bella di queste bonus songs  venne affidato il compito di apri

7 concerti di Elvis Presley a Las Vegas

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Circa un anno e mezzo fa ho aperto su facebook  un gruppo interamente dedicato ad Elvis Presley , chiamandolo Elvis Good Times . Devo dire che la risposta degli appassionati è stata molto positiva e colgo l'occasione per ringraziare tutti gli iscritti, che ormai sono più di mille. I post che ho pubblicato sul gruppo in questo lasso di tempo sono tanti, così ho pensato di recuperarne una parte sul blog , cominciando con alcuni di essi relativi ai bootleg di Elvis  contenenti registrazioni dal vivo . Sperando di fare cosa gradita ne ho raggruppati sette contenenti altrettante mini recensioni di spettacoli che ebbero luogo a Las Vegas  nel corso degli anni '70 , tanto per dare coerenza di fondo all'articolo. Buona lettura, e se passate su facebook iscrivetevi a Elvis Good Times!  25 agosto 1972 [Dinner show] La scaletta di questo spettacolo è notevole, ricca di pezzi ad alto tasso emotivo anche se non mancano i super classici del passato.  Until It's Time For You To Go  ha

Elvis, Suspicion e i 45 giri italiani

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A partire dal 1972 la RCA  iniziò a centellinare l'emissione dei 45 giri di Elvis in Italia , rinunciando addirittura a coprire la quota di mercato destinata a questo glorioso dispensatore di musica nel 1973 e nel 1976. Proprio in relazione al 1976 stupisce la mancata pubblicazione di Hurt , brano molto noto dalle nostre parti grazie alla versione in italiano portata al successo da Fausto Leali . Per fare un esempio pratico, ricordo che quando feci girare per la prima volta l'album From Elvis Presley Boulevard, Memphis, Tennessee , regalatomi da mia madre nell'autunno del '77, lei dopo aver udito Elvis  gridare "I'm so hurt"  esclamò "ma questa è A chi!" per poi passare i giorni successivi ad ascoltarla. Chissà, forse sarebbe valsa la pena provare, ma se diamo un'occhiata all'elenco dei 45 giri emessi in Italia tra il 1972 e il 1977 ci rendiamo conto che i discografici dell'epoca si concentrarono esclusivamente sui pezzi marcatamente

A proposito di "Life", il singolo del 1971

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Parlando di  Life , che Elvis  incise il 6 giugno 1970 a Nashville , nel dizionario delle canzoni rintracciabile all'interno del libro Elvis Presley Story  (1988) Livio Monari  scriveva: "Un ottimo pezzo, forse poco appariscente, ma che lievita e si esprime al meglio a ogni nuovo ascolto". Vero. Sebbene non sia uno dei brani degli anni '70  che preferisco, riconosco a Life  un fascino particolare che viene fuori dopo reiterati ascolti. A questo punto è doveroso ricordare ai più giovani che all'epoca il dizionario in questione ebbe un notevole impatto su noi appassionati. In sostanza ci fece riascoltare l'intero catalogo del nostro artista preferito sulla scorta delle interessanti riflessioni di un grande esperto in materia. In questo post, utile per riprendere in mano il blog dopo mesi di assenza, vi mostro l'edizione tedesca del singolo Life . Analogamente a quella americana è caratterizzata da una splendida immagine di Elvis che io avrei senz'altro u

Elvis e il rock 'n' roll nel 1974

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A volte penso che nella discografia ufficiale del nostro artista preferito non avrebbero sfigurato un Elvis at Omni , con il closing show del tour di giugno / luglio 1973 ad Atlanta , o un bel doppio, magari triplo Live in Pittsburgh  con il leggendario show del 31 dicembre 1976... Ci penso, poi realizzo che di album dal vivo , nel tratto finale della carriera di Elvis, ne uscirono parecchi. Il 7 luglio 1974 arrivò il terzo live  in due anni, il quinto emesso dalla RCA  a partire dal 1969 senza stare a considerare Elvis - TV Special  (1968), che pur non essendo un disco dal vivo  nel senso stretto del termine contiene pur sempre canzoni eseguite davanti a un pubblico. Purtroppo il concerto del 20 marzo a Memphis  finì sul vinile in forma largamente incompleta e moderatamente fornito di brani già presenti nei precedenti album dal vivo di Elvis . Personalmente avrei gradito non poco l'inserimento di una stupenda resa di Steamroller Blues , che preferisco di gran lunga a quella presen

Un Elvis stellare ad Atlanta

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Nel corso del secondo e ultimo tour del 1973 (dal 20 giugno al 3 luglio) Elvis  sbancò letteralmente l'Omni di Atlanta , al punto che ai due concerti inizialmente previsti ne dovettero essere aggiunti altri tre. Il trionfo nella capitale della Georgia  può essere ricordato come uno dei momenti di massimo splendore relativi all'Elvis degli anni settanta . Quello contenuto nel CD  Stellar in Atlanta  (Touchdown Productions - 2012) è il quarto spettacolo della serie, vale a dire l'evening show  del 30 giugno. Scaletta di grande impatto - che mostro in fondo al post - e artista al top. Una curiosità: i Beach Boys , non esattamente all'apice del successo in quel periodo, avevano suonato nello stesso impianto un paio di mesi prima, esattamente l'11 aprile. Tra l'altro quel concerto fu aperto da Bruce Springsteen , che all'inizio dell'anno aveva pubblicato Greetings from Asbury Park, N-J.  il suo primo album. A conferma del momento negativo vissuto dalla celebr

Burbank '68

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Una vita fa capitai in un grande negozio di dischi della mia città, all'interno del quale trovai ad attendermi tutti i bootleg di Elvis ! Ricordo che rimasi letteralmente a bocca aperta davanti a quei 33 giri  caratterizzati da strane copertine e contenuto misterioso. Quel giorno non erano previste aggiunte alla mia collezione, tuttavia a mia madre non sfuggì una certa luce nei miei occhi... Che donna meravigliosa, mi manca moltissimo. Comunque disse "forza, prendine uno!" . Avevo quattordici anni ma "studiavo" Elvis da quando ne avevo undici, così non ebbi il minimo dubbio e scelsi The Burbank Sessions, Vol. 1 della Audifön, un doppio album che all'epoca (ma anche oggi) poteva essere assimilato a un documento di eccezionale importanza, visto che contiene i due spettacoli del 27 giugno 1968 realizzati per lo Special della NBC,  Che dire, scalette che profumano di storia della musica. Del resto, Elvis  a Burbank  fece davvero la storia, tornando alle proprie

Nel ricordo di Elvis

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A partire dal 1978, i discografici della RCA  diedero l'impressione di non riuscire ad assorbire il colpo generato dall'improvvisa scomparsa dell'artista più incredibile che avessero avuto la fortuna e l'onore di gestire. Di conseguenza, proprio coloro che per oltre vent'anni avevano cercato di dare consumabilità commerciale alle incisioni di Elvis , sembrarono intenzionati a sfornare vinili non tanto per vendere, bensì per provare ad aggirare la realtà, quasi non fosse accaduto nulla di irreparabile o, al limite, semplicemente per rendere omaggio. Di conseguenza, nel 1978 sfilarono nei negozi di dischi He Walks Beside Me , una raccolta religiosa che sembra compilata da qualcuno con le lacrime agli occhi,  Elvis Sings For Children and Grownups Too! , dolcissima e rassicurante dedica ai piccoli fan del Re e  A Legendary Performer - Elvis, Volume 3 , terzo capitolo di una serie tesa a ricordare a tutti che l'artista in questione meritava più di ogni altro di esser

Elvis e gli altri a Kansas City (1977)

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Il 18 giugno del 1977 Elvis   Presley  cantò nella Kemper Arena  di Kansas City , davanti a 17,000 persone. Tra l'altro fu il terzo artista ad esibirsi in quell'impianto nel 1977. Prima di lui c'erano stati i Kiss  il 9 febbraio (poi anche il 27 novembre) e i Fleetwood Mac  (1 aprile e successivamente 16 settembre), all'apice del successo con l'album Rumours . Curiosamente, tre giorni dopo Elvis  toccò ai Pink Floyd  esibirsi lì. I Floyd, che stavano promuovendo Animals , avrebbero poi suonato al Riverfront Coliseum  di Cincinnati  il 23 giugno, dunque due giorni prima di Elvis. Vediamo nel dettaglio quante persone andarono a vedere questi grandi nomi del rock a Kansas City . Non ho i dati relativi al concerto che i Fleetwood Mac  fecero il primo giorno di aprile, ma da quanto mi risulta gli spettatori furono più o meno gli stessi di settembre. 9 febbraio - Kiss (14,794) 1 aprile - Fleetwood Mac ( ? ) 18 giugno - Elvis Presley (17,000) 21 giugno - Pink Floyd (12,115

Il freddo, la pioggia e il Boulevard

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In una giornata come questa, caratterizzata da freddo e pioggia, il richiamo di un album come From Elvis Presley Boulevard, Memphis, Tennessee  si fa fortissimo. Un disco del tutto simile a una nave sballottata da onde che rischiano di travolgerci in ogni momento, capitanata da un uomo che sembra a un passo dal naufragio ma che è allo stesso tempo guida imprescindibile per chi lo ha scelto. Non posso che essere grato ad Elvis  per avermi regalato un'emozione così forte. Seimila lire, tanto costavano i 33 giri  nel 1977 . Fu il nostro secondo album di Elvis  e lo scegliemmo su indicazione di mia madre, che rimase affascinata dallo scatto in copertina. Il resto è storia, storia che custodisco gelosamente nel cuore pur rendendola pubblica. La sorpresa di mamma quando scoprì che Hurt  altro non era che A chi , le rimostranze di mia sorella, che all'epoca voleva dischi di rock 'n' roll , i miei reiterati ascolti quando ero solo in casa, perché non accettavo critiche al mio i

Elvis a Las Vegas: Altri echi dell'Aloha

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Dopo aver parlato del dinner show  a Las Vegas   del 3 febbraio 1973 , ecco quello risalente al giorno 13 dello stesso mese, immortalato dalla Audionics  in un bel CD dall'eloquente titolo Echoes of Aloha . Su un totale di diciassette brani che vanno a comporre la scaletta dello show, sono infatti tredici quelli in comune con il mitico concerto trasmesso in mondovisione dalle Hawaii . Se questo ci porta a supporre che a distanza di un mese Elvis  avesse ancora la testa rivolta a Honolulu , d'altra parte tutte queste conferme potrebbero rivelare la bontà delle sue scelte al momento di preparare la set list  dell'Aloha, non fosse che mancano all'appello proprio quei brani che avevano contribuito a rendere unico l'evento. Parliamo di Burning Love , Something , My Way , I'm So Lonesome I Could Cry , It's Over , Welcome To My World  e I'll Remember You , senza dimenticare il medley Long Tall Sally / Whole Lotta Shakin' Goin'On  e A Big Hunk O' Lov

Un bel Dinner Show di Elvis a Las Vegas

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Nel 1993 la Fort Baxter  ci regalò (si fa per dire) un nuovo soundboard , quello relativo al dinner show del 3 febbraio 1973 a Las Vegas . Sfortunatamente in copertina era riportata una data sbagliata, ovvero 5 febbraio, ma a dispetto di questo non trascurabile errore potei ascoltare un bel concerto di Elvis , caratterizzato da una scaletta che ha ben quattordici canzoni in comune con quella dell'Aloha, il leggendario spettacolo andato in onda solo venti giorni prima. Tra le altre, manca all'appello Burning Love . Elvis  non amava particolarmente la canzone e dopo l'evento televisivo se ne liberò in fretta, pur avendola inserita nella set list dei primi spettacoli di questa nuova stagione all'Hilton, durante la quale si vide costretto a disertare il palco in diverse occasioni per motivi di salute. A seguire, la scaletta del 3 febbraio. Also Sprach Zarathustra - Opening Riff  / See See Rider / I Got A Woman - Amen / Until It's Time For You to Go / You Don't Have

Le canzoni di Elvis da riscoprire: Put the Blame on Me

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Ma quanto è bella Put The Blame on Me ? Ecco, dovessi muovere una critica del tutto innocua a questa canzone, allora direi che sfuma troppo in fretta. Dieci secondi in più e la coda musicale sarebbe stata perfetta. Dettagli, non fateci caso. Comunque, visto che sono in vena di complimenti dopo averlo fatto girare sul piatto, ma quanto è bello l'album Something For Everybody ?  Dico questo perché il 33 giri  non esce fuori spesso nelle discussioni dedicate alla musica di Elvis Presley , almeno  non quanto meriterebbe. Ecco, consiglierei un riascolto a chi lo ritiene il fratello minore di Elvis is Back , perché si tratta di due dischi fondamentalmente diversi. Quando Elvis  lo incise non era agitato dalla stessa urgenza espressiva che lo aveva portato, dopo i due anni passati in Germania , ad approcciare la grande varietà di generi musicali che è alla base della riuscita di Elvis is Back , ma ascoltandolo escono comunque fuori la classe cristallina, la strepitosa forma vocale e la gr

Buon compleanno Lisa

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  Quando seppi che Elvis  aveva lasciato una figlia della mia età, anzi di poco più giovane, pensai che un giorno lei sarebbe diventata mia moglie. Ero sinceramente convinto di essere il fan numero uno del Re, quello più devoto, quindi nessuno avrebbe potuto amarla più di me. Sembrava tutto così giusto, quasi logico. Durò poco, perché venni a sapere che di fan fedeli era pieno il mondo. Chissà quanti ragazzini più belli e meritevoli di me le ronzavano intorno. Così, dopo qualche mese di amore non corrisposto decisi che avrei fatto a meno di Lisa . Nel corso di una vita intera ho manifestato un disinteresse pressoché totale nei suoi confronti, considerandola non necessaria ai fini della mia passione per il padre, ma a quanto pare crescendo si diventa nostalgici. Non è solo questo. In un mondo sempre più cinico, che ti spinge a mostrarti privo di emozioni, può anche capitare di scoprirsi più sensibili al dolore degli altri. Evidentemente oggi mi sento così. Tanti auguri Lisa Marie Presle

Parlando di Girl Happy

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Mi innamorai di questa copertina da ragazzino, ma dovetti aspettare qualche anno per trovare l'album in un grande negozio di dischi. All'epoca riempivo i diari scolastici di scritte come RCA Presents Elvis in the Original Soundtrack Album from the Picture...  e poi seguiva il titolo del film. Naturalmente Girl Happy  non fece eccezione. Sfogavo così la frustrazione derivante dalla consapevolezza di non poter disporre di tutti i dischi del mio idolo. Il film Girl Happy  lo trovo davvero carino. Si tratta di una commedia senza pretese eppure ben realizzata che si lascia guardare volentieri. Quanto alla relativa  Colonna sonora , alla quale la RCA  dedicò un album che arrivò all'ottavo posto della classifica di Billboard , non è priva di buoni pezzi, per quanto non la si possa ricordare come una delle migliori incise da Elvis Presley nel corso degli anni sessanta . Quando fu registrata era appena esplosa la Beatlesmania  ed è palese il tentativo di agganciare i gusti musicali

Dischi dal mondo: Singles (Japan - 1977)

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Singles  è una raccolta emessa in Giappone  nel 1977 caratterizzata da una track-list  molto particolare. Sul primo lato del vinile trovano posto  Come What May ,  High-Heel Sneakers ,  Where Did They Go, Lord ,  Rags To Riches e  I'm Leavin' , mentre sul secondo troviamo  It's Only Love ,  The Sound Of Your Cry ,  An American Trilogy e  The First Time Ever I Saw Your Face . Dunque nove brani che erano stati emessi su vari singoli tra il 1966 e il 1972 e che per vari motivi (che non staremo ad analizzare in questo post) si erano persi per strada. Vorrei invece dedicare qualche parola a It's Only Love , una canzone a me molto cara.  Negli Stati Uniti i il 45 giri   It's Only Love / The First Time Ever I Saw Your Face  (1971) non andò oltre il numero 51 in classifica e sulla scorta di questo risultato poco esaltante si decise di non pubblicare il disco nel Regno Unito  fino al 1980, quando, come singolo di lancio del box Elvis Aron Presley , il brano (con Beyond The R

Un'occasione mancata: The Movie Soundtracks - 20 Original Albums

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The Movie Soundtracks - 20 Original Albums è un pratico cofanetto interamente dedicato alle colonne sonore  di Elvis Presley emesso nel 2014. L'idea di partenza è intrigante, perché, dopo tanti anni di oblio, quanto Elvis  realizzò   per il cinema nel corso degli  anni sessanta (per quanto riguarda i fifties il discorso non vale)   inizia ad essere rivalutato o almeno ad essere contestualizzato e preso in considerazione. Proprio così, soprattutto da chi ha sempre reputato la lunga parentesi hollywoodiana del cantante un incidente di percorso. Personalmente sono molto legato a questi dischi. Non sto dicendo che sono dei capolavori, ma che diversi di essi meritano una chance. Che ci piaccia o meno sono parte integrante della carriera del nostro artista preferito e un ascolto privo di preconcetti può regalare inattesi quanto graditi momenti di ottima musica. Provare per credere.  Detto ciò, vediamo cosa non mi piace di questo progetto. Ecco, io ci avrei semplicemente messo i diciasset

Speciale "Fun in Acapulco"

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 Il 21 gennaio del 1963 (esattamente 58 anni fa) entrava in produzione Fun in Acapulco , tredicesimo film di Elvis Presley . Si tratta di una pellicola decisamente piacevole che generò il relativo 33 giri  contenente la colonna sonora  e il singolo di lancio Bossa Nova Baby . L'album documentò alla grande l'infatuazione di Elvis per la musica latina , risalente ai primi anni sessanta . Di conseguenza, non è difficile ipotizzare che si divertì parecchio a incidere le undici canzoni che compongono la soundtrack . Del resto, basta ascoltare Fun in Acapulco  una volta per cogliere entusiasmo e professionalità. Davvero un bel prodotto. Sono molto legato a questo progetto, in quanto L'idolo di Acapulco  fu il primo film di Elvis  che vidi al cinema. A questo indimenticabile evento dedicai il post C'era una volta L'idolo di Acapulco , nel quale parlai anche della locandina che vi mostro. Vi invito a leggerlo o rileggerlo unitamente ad altri due post correlati al film: Elvi

I 5 post del blog più visti nel 2020

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  L'anno che ci siamo appena lasciati alle spalle è stato molto difficile per tutti e io non faccio certo eccezione. Dopo una buona partenza questo blog si è fermato per diversi mesi, salvo poi riattivarsi in autunno, quando ho ripreso a pubblicare con regolarità. I risultati sono stati lusinghieri e di questo posso soltanto ringraziare di cuore tutti coloro che si sono trovati a passare da queste parti nel 2020. Ma vediamo quali sono stati i post più visti.   1 Letture: "Elvis and Me" di Priscilla Beaulieu Presley (8 agosto 2018) Pubblicato nel 2018 questo post continua a macinare clic  ed è l'incontrastato campione di visualizzazioni del blog. Ecco, se mi consentite un paragone astronomico (dopotutto sono un astrofilo) possiamo tranquillamente rapportarlo a Giove nel nostro Sistema Solare. Del resto, nelle ricerche correlate ad Elvis  sul web Priscilla  va da sempre per la maggiore, ed è innegabile che questo lungo articolo abbia tratto vantaggio dal grande interess

Vecchie recensioni: Un'ora con... Elvis Presley (2013)

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Terzo appuntamento con la serie "vecchie recensioni", che sottopone alla vostra attenzione quei post da me scritti e pubblicati anni fa che non sono disponibili sul web, in quanto inseriti   in blog non più on line.  [Recensione scritta nel 2013] Un'ora con... Elvis Presley  è un CD italiano emesso nel 2013 che è possibile portarsi a casa spendendo cinque o sei euro. Sul contenuto nulla da dire, grandi classici alternati a brani meno sfruttati come Lonely Man  e My Baby Left Me . Peccato che le canzoni, venti in totale per circa sessanta minuti di musica (nel pieno rispetto del titolo) non siano inserite nel giusto ordine cronologico... Pazienza.  Curioso l'inserimento della laughing version  di Are You Lonesome Tonight? . Si tratta, lo scrivo per coloro poco addentro alle questioni di casa Presley , di una resa live  molto particolare, risalente al 1969: dopo aver modificato una parte del testo in chiave ironica, Elvis  inizia a ridere e non la smette più. Spendo qua

"From Elvis in Memphis" ieri e oggi

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Lo sappiamo, ne abbiamo avuto più volte conferma, Elvis Presley  è tenuto in alta considerazione da un numero incredibile di grandi nomi della musica, che prima o poi hanno speso per lui parole piene di sincera ammirazione e profondo rispetto. Giustamente, direi. Il vero problema era ed è purtroppo rappresentato ancora oggi da una larga fetta di "addetti ai lavori", da quella fitta schiera di giornalisti, critici, esperti, espertoni ed espertini che prima o poi sono stati chiamati in causa o si sono sentiti in dovere di dire la loro in relazione a un autentico fenomeno che, a ben vedere, rifugge da tutte le regole scritte. Bene, se oggi tanti di questi addetti sono vittime più o meno inconsapevoli della cattiva informazione risalente ai loro padri, degli stereotipi e del pregiudizio, non è difficile immaginare che nel 1969 non furono pochi quelli che snobbarono From Elvis in Memphis  o, nella migliore delle ipotesi, non tributarono ad esso il giusto omaggio sulla scorta di qu