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Visualizzazione dei post da gennaio, 2021

Parlando di Girl Happy

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Mi innamorai di questa copertina da ragazzino, ma dovetti aspettare qualche anno per trovare l'album in un grande negozio di dischi. All'epoca riempivo i diari scolastici di scritte come RCA Presents Elvis in the Original Soundtrack Album from the Picture...  e poi seguiva il titolo del film. Naturalmente Girl Happy  non fece eccezione. Sfogavo così la frustrazione derivante dalla consapevolezza di non poter disporre di tutti i dischi del mio idolo. Il film Girl Happy  lo trovo davvero carino. Si tratta di una commedia senza pretese eppure ben realizzata che si lascia guardare volentieri. Quanto alla relativa  Colonna sonora , alla quale la RCA  dedicò un album che arrivò all'ottavo posto della classifica di Billboard , non è priva di buoni pezzi, per quanto non la si possa ricordare come una delle migliori incise da Elvis Presley nel corso degli anni sessanta . Quando fu registrata era appena esplosa la Beatlesmania  ed è palese il tentativo di agganciare i gusti musicali

Dischi dal mondo: Singles (Japan - 1977)

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Singles  è una raccolta emessa in Giappone  nel 1977 caratterizzata da una track-list  molto particolare. Sul primo lato del vinile trovano posto  Come What May ,  High-Heel Sneakers ,  Where Did They Go, Lord ,  Rags To Riches e  I'm Leavin' , mentre sul secondo troviamo  It's Only Love ,  The Sound Of Your Cry ,  An American Trilogy e  The First Time Ever I Saw Your Face . Dunque nove brani che erano stati emessi su vari singoli tra il 1966 e il 1972 e che per vari motivi (che non staremo ad analizzare in questo post) si erano persi per strada. Vorrei invece dedicare qualche parola a It's Only Love , una canzone a me molto cara.  Negli Stati Uniti i il 45 giri   It's Only Love / The First Time Ever I Saw Your Face  (1971) non andò oltre il numero 51 in classifica e sulla scorta di questo risultato poco esaltante si decise di non pubblicare il disco nel Regno Unito  fino al 1980, quando, come singolo di lancio del box Elvis Aron Presley , il brano (con Beyond The R

Un'occasione mancata: The Movie Soundtracks - 20 Original Albums

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The Movie Soundtracks - 20 Original Albums è un pratico cofanetto interamente dedicato alle colonne sonore  di Elvis Presley emesso nel 2014. L'idea di partenza è intrigante, perché, dopo tanti anni di oblio, quanto Elvis  realizzò   per il cinema nel corso degli  anni sessanta (per quanto riguarda i fifties il discorso non vale)   inizia ad essere rivalutato o almeno ad essere contestualizzato e preso in considerazione. Proprio così, soprattutto da chi ha sempre reputato la lunga parentesi hollywoodiana del cantante un incidente di percorso. Personalmente sono molto legato a questi dischi. Non sto dicendo che sono dei capolavori, ma che diversi di essi meritano una chance. Che ci piaccia o meno sono parte integrante della carriera del nostro artista preferito e un ascolto privo di preconcetti può regalare inattesi quanto graditi momenti di ottima musica. Provare per credere.  Detto ciò, vediamo cosa non mi piace di questo progetto. Ecco, io ci avrei semplicemente messo i diciasset

Speciale "Fun in Acapulco"

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 Il 21 gennaio del 1963 (esattamente 58 anni fa) entrava in produzione Fun in Acapulco , tredicesimo film di Elvis Presley . Si tratta di una pellicola decisamente piacevole che generò il relativo 33 giri  contenente la colonna sonora  e il singolo di lancio Bossa Nova Baby . L'album documentò alla grande l'infatuazione di Elvis per la musica latina , risalente ai primi anni sessanta . Di conseguenza, non è difficile ipotizzare che si divertì parecchio a incidere le undici canzoni che compongono la soundtrack . Del resto, basta ascoltare Fun in Acapulco  una volta per cogliere entusiasmo e professionalità. Davvero un bel prodotto. Sono molto legato a questo progetto, in quanto L'idolo di Acapulco  fu il primo film di Elvis  che vidi al cinema. A questo indimenticabile evento dedicai il post C'era una volta L'idolo di Acapulco , nel quale parlai anche della locandina che vi mostro. Vi invito a leggerlo o rileggerlo unitamente ad altri due post correlati al film: Elvi

I 5 post del blog più visti nel 2020

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  L'anno che ci siamo appena lasciati alle spalle è stato molto difficile per tutti e io non faccio certo eccezione. Dopo una buona partenza questo blog si è fermato per diversi mesi, salvo poi riattivarsi in autunno, quando ho ripreso a pubblicare con regolarità. I risultati sono stati lusinghieri e di questo posso soltanto ringraziare di cuore tutti coloro che si sono trovati a passare da queste parti nel 2020. Ma vediamo quali sono stati i post più visti.   1 Letture: "Elvis and Me" di Priscilla Beaulieu Presley (8 agosto 2018) Pubblicato nel 2018 questo post continua a macinare clic  ed è l'incontrastato campione di visualizzazioni del blog. Ecco, se mi consentite un paragone astronomico (dopotutto sono un astrofilo) possiamo tranquillamente rapportarlo a Giove nel nostro Sistema Solare. Del resto, nelle ricerche correlate ad Elvis  sul web Priscilla  va da sempre per la maggiore, ed è innegabile che questo lungo articolo abbia tratto vantaggio dal grande interess

Vecchie recensioni: Un'ora con... Elvis Presley (2013)

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Terzo appuntamento con la serie "vecchie recensioni", che sottopone alla vostra attenzione quei post da me scritti e pubblicati anni fa che non sono disponibili sul web, in quanto inseriti   in blog non più on line.  [Recensione scritta nel 2013] Un'ora con... Elvis Presley  è un CD italiano emesso nel 2013 che è possibile portarsi a casa spendendo cinque o sei euro. Sul contenuto nulla da dire, grandi classici alternati a brani meno sfruttati come Lonely Man  e My Baby Left Me . Peccato che le canzoni, venti in totale per circa sessanta minuti di musica (nel pieno rispetto del titolo) non siano inserite nel giusto ordine cronologico... Pazienza.  Curioso l'inserimento della laughing version  di Are You Lonesome Tonight? . Si tratta, lo scrivo per coloro poco addentro alle questioni di casa Presley , di una resa live  molto particolare, risalente al 1969: dopo aver modificato una parte del testo in chiave ironica, Elvis  inizia a ridere e non la smette più. Spendo qua

"From Elvis in Memphis" ieri e oggi

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Lo sappiamo, ne abbiamo avuto più volte conferma, Elvis Presley  è tenuto in alta considerazione da un numero incredibile di grandi nomi della musica, che prima o poi hanno speso per lui parole piene di sincera ammirazione e profondo rispetto. Giustamente, direi. Il vero problema era ed è purtroppo rappresentato ancora oggi da una larga fetta di "addetti ai lavori", da quella fitta schiera di giornalisti, critici, esperti, espertoni ed espertini che prima o poi sono stati chiamati in causa o si sono sentiti in dovere di dire la loro in relazione a un autentico fenomeno che, a ben vedere, rifugge da tutte le regole scritte. Bene, se oggi tanti di questi addetti sono vittime più o meno inconsapevoli della cattiva informazione risalente ai loro padri, degli stereotipi e del pregiudizio, non è difficile immaginare che nel 1969 non furono pochi quelli che snobbarono From Elvis in Memphis  o, nella migliore delle ipotesi, non tributarono ad esso il giusto omaggio sulla scorta di qu

Speciale "Aloha From Hawaii"

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Giusto ieri ho dedicato un lungo approfondimento al mega evento Aloha From Hawaii , uno dei momenti di massimo splendore rintracciabili nella meravigliosa parabola di Elvis Presley . Oggi che ricorre il 48° anniversario dell'indimenticabile Special televisivo  voglio invece mostrarvi alcuni oggetti ad esso correlati ai quali sono molto legato, senza alcuna pretesa di inserire nel post pezzi particolarmente pregiati. In genere i libri di grande formato e decisamente costosi non mi attirano, ma questo volume rappresenta un'eccezione alla regola. Curato da Joseph Pirzada, Joe Tunzi e Steve Barile e pubblicato nel 2013, Elvis Aloha via satellite - A 40th Anniversary Celebration  (Boxcar Enterprises & Jat Publishing) rappresenta quanto di meglio si possa trovare in relazione al leggendario concerto del 14 gennaio 1973. Centinaia di foto a dir poco bellissime, documenti, approfondimenti... Insomma, qui c'è veramente tutto. Già, una volta ci si arrangiava con le videocassette

Aloha From Hawaii: Elvis sulla vetta del mondo

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La tensione può giocare brutti scherzi a un artista coinvolto in spettacoli di una certa rilevanza, figuriamoci a chi si trova a dover cantare nel più grande show di sempre. Non dico che questo ipotetico cantante non riuscirebbe a portare a termine l'impegno, ma potrebbe facilmente offrire al suo pubblico, stimato in una moltitudine di persone una prestazione nettamente al di sotto delle aspettative, portarsi a casa il lauto compenso ottenuto e poi dire "credetemi amici, date le circostanze ho fatto quello che ho potuto". Un artista, ma non Elvis Presley , il più grande performer di tutti i tempi. In effetti la cappa di tensione che scese sul progetto Aloha From Hawaii  è tangibile fin dalle prime battute di See See Rider . Facile capire perché. Un attimo prima sei nel backstage e quello successivo sei sul palco, davanti al pianeta Terra. Troppo tardi per tornare indietro, ormai sei in ballo e devi ballare, al massimo puoi pensare "chi me l'ha fatto fare" ma

Riascolti: The Real... Elvis Presley 60's Collection

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Come è facilmente intuibile dal titolo, The Real... Elvis Presley 60's Collection  (2015) si concentra sulla produzione di Elvis  relativa degli anni sessanta , presentando quarantanove brani che spaziano dal 1960 al 1969 senza trascurare la lunga parentesi cinematografica del nostro. In realtà non ci sarebbe molto altro da aggiungere, trattandosi di una compilazione a basso prezzo (la pagai € 10,99) ma provo ugualmente ad offrire qualche spunto di riflessione in ordine sparso.  Quando incrocio A Little Less Conversation  e (It's a) Long Lonely Highway  in qualche disco non so resistere alla tentazione e le ascolto a ripetizione: stavolta quattro volte la prima, tre la seconda. Si tratta di due brani che adoro da sempre. Il tempo lavora e sistema le cose. Oggi diversi pezzi provenienti dalle vituperate colonne sonore  dei sixties  - in passato giudicati improponibili - iniziano a fare capolino nelle raccolte di Elvis , ritagliandosi un piccolo spazio per la prima volta in mezzo

Buon compleanno

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Gli impersonator, ma anche coloro che cantano Elvis  facendo tranquillamente a meno dell'aspetto puramente esteriore correlato al personaggio furono sul punto di farmi abbandonare la nascente passione per il Re. Il fatto è che a undici anni non si è ancora in grado di discernere il vero dal falso e a quei tempi vivevo Elvis in modo totale, così quando incappavo nell'articolo di giornale sbagliato erano immediatamente dolori. Verso la fine del 1977 lessi un breve trafiletto accompagnato da una piccola foto risalente a due anni prima. Cosa? Bobby Solo  affermava di aver ereditato da Elvis la sua voce... Il giornalista che aveva redatto il breve articolo rincarava la dose, asserendo che i due timbri vocali erano effettivamente identici. Ricordo che ci rimasi malissimo. Ma come, Elvis era stato il più grande, un artista unico e adesso arrivava qualcuno con la sua stessa voce? Dove stava, allora, tutta questa unicità? Presi i pochi dischi che avevo, otto in totale, tutti i ritagli d

I libri italiani di Elvis #1: Io Elvis Presley (1977)

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Se non ricordo male, questo fu il mio terzo libro di Elvis . Lo trovai su una bancarella di dischi e articoli musicali usati strategicamente piazzata accanto a una piccola sala cinematografica, dove proiettavano il film The Song Remains The Same dei Led Zeppelin . Fu una bellissima serata, non avevo mai visto Robert Plant e compagni in azione e rimasi incantato, senza contare che tornai a casa con un libro del mio idolo. Invece... Stiamo parlando di una biografia caratterizzata da una lunga serie di inesattezze e, di pari passo, da una sorta di ingiustificato livore nei confronti del personaggio al quale si sta dedicando un libro. Non sto dicendo che in casi del genere si dovrebbe essere gentili, ci mancherebbe altro, ma sarebbe lecito aspettarsi quanto meno un pizzico di obiettività. Insomma, questo Io Elvis Presley  ricorda molto da vicino il volume firmato da Albert Goldman  e pubblicato qualche anno dopo. Il che è tutto dire. Tornando alle inesattezze, che in Io Elvis Presley abbon

Accadde a Seattle, tanto tempo fa

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Canzone molto carina One Broken Heart For Sale , ma forse priva della forza necessaria per elevarsi al rango di tormentone e, di conseguenza, per raggiungere il vertice della classifica. In effetti non lo raggiunse e anzi fu il primo nuovo 45 giri di Elvis Presley in otto anni a fallire l'entrata nella Top 10 statunitense, fermandosi all'undicesimo posto. Colpa di un arrangiamento lievemente sottotono, che asseconda piuttosto che far brillare la composizione di Otis Blackwell  e Winfield Scott ? Chissà. Tra l'altro la canzone alla quale venne affidato il compito di promuovere It Happened at the World's Fair , dodicesima fatica cinematografica di Elvis , fu editata a 1'46" tanto sul singolo quanto sull'album dedicato dalla RCA alla colonna sonora del film . Troppo poco per lasciare il segno, come avevano fatto in tempi recenti gli ultimi due singoli hollywoodiani del cantante. Naturalmente parliamo di giganti del calibro di Can't Help Falling in Love (19

Vecchie recensioni: The Perfect Elvis Presley Collection, una raccolta quasi perfetta (2012)

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Sperando di fare cosa gradita, oggi recupero un'altra recensione scritta nel 2012 e da diversi anni non visibile sul web. La dedicai a un interessante box antologico che la Sony mise in commercio proprio durante quell'anno. Buona lettura. [Recensione scritta nel 2012 e ampliata nel 2021]   Con la pubblicazione di questo box la Sony  corre il serio rischio di rendere felice un buon numero di aspiranti fan di Elvis . Si, perché dal prossimo 6 agosto si potranno acquistare la bellezza di venti album originali del re del rock  pagando, mi pare, soltanto una cinquantina di euro. Una cifra decisamente bassa, che rende questa poco ingombrante scatola un vero affare da non lasciarsi sfuggire. Spendendo poco, un ipotetico nuovo fan ha infatti la possibilità di portarsi a casa una considerevole fetta della produzione di questo straordinario artista: praticamente il mio sogno di bambino che diventa realtà. Per me era un vero problema mettere da parte i soldi per un long playing di Elvis ,

Vecchie recensioni: Original Album Classics, Volume 5 - Live Performances (2012)

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Con questo post inizio a recuperare diversi articoli scritti in passato che per vari motivi si erano persi per strada. Nello specifico, quella che segue è la recensione del quinto volume della serie Original Album Classics, emesso otto anni fa. Come passa il tempo...  [Recensione scritta nel 2012 e a suo tempo inserita nel blog  Elvis - Anyplace is Paradise , non più on line] Confesso di essere un completista di quelli tosti, che non saprebbe sopravvivere al pensiero di aver perduto un pezzo, se pur insignificante, di quel puzzle infinito che è la discografia di Elvis . Così, preso da smania irrefrenabile ieri ho comprato il quinto volume della serie Original Album Classics , per quanto mi riguarda del tutto superfluo. D'accordo, potevo risparmiare, ma a chi desidera approfondire la conoscenza di questo leggendario artista il nuovo OAC può tornare molto utile: in virtù di quanto proposto, una ventina di euro rappresentano un investimento davvero allettante. Dal canto suo, con emiss

Happy New Year

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  Never without Elvis augura a tutti un sereno 2021 !