Elvis e i Pink Floyd

Esistono dei punti di contatto tra il mondo di Elvis Presley e quello dei Pink Floyd? Apparentemente no, ma parliamone un momento tornando ai giorni ormai lontani in cui furono pubblicati "From Memphis To Vegas / From Vegas To Memphis" e "Ummagumma". E allora, fu Elvis a ispirare i Pink Floyd o è vero il contrario? Considerando che dal punto di vista musicale questi dischi sembrano appartenere a due galassie diverse, quanto ho appena scritto potrebbe sembrare un'assurdità, eppure... Vediamo. Due doppi album, entrambi emessi nell'ottobre del 1969 - a circa quindici giorni di distanza l'uno dall'altro - con i primi due lati registrati dal vivo (ad aprile e maggio i Floyd, in agosto Elvis) e i restanti due in studio (gennaio e febbraio Elvis, agosto e settembre i Pink Floyd). Davvero curioso, non è vero? Probabilmente si trattò di una coincidenza, di vero c'è che "Ummagumma" esiste ancora, in un'edizione conforme a quella dell'antico long playing, mentre il bellissimo disco di Elvis venne ben presto scomposto e mai più riassemblato. Questa è una delle tante macchie che costellano la discografia del Re, perché "Elvis In Person" e "Back In Memphis" - i due 33 giri poi emessi separatamente dalla Rca - sono facilmente reperibili e in fondo rappresentano le due facce della stessa medaglia, però non è la stessa cosa. Un'opera del passato, bella o brutta che sia, bisognerebbe lasciarla così come era stata concepita. Questo vale per un libro, un film, un dipinto, una statua. Vale anche per il disco di un grande artista.

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