In direzione di un luogo lontano e indefinito: La recensione di "He Walks Beside Me"

La prima antologia postuma di Elvis Presley arrivò all'inizio del 1978 e rese nota agli appassionati una partenza insolitamente in sordina, nonché una strategia poco incisiva da parte della RCA, che pure disponeva di uno straordinario catalogo di canzoni, moltissime delle quali elevate da tempo al rango di super classici. Alla luce di quanto pubblicato, verrebbe in effetti da pensare che "He Walks Beside Me" fu soltanto un doveroso omaggio all'artista che tanto aveva dato in termini di vendite e prestigio, confezionato, una volta tanto, senza badare troppo ai risvolti commerciali dell'operazione. Può darsi, ma questo nobile gesto, del quale mi permetto di dubitare, generò un disco privo di reale impatto, dato alle stampe proprio quando sarebbe stato opportuno, sull'onda emotiva generata dalla scomparsa di Elvis, lanciare sul mercato il più classico dei "greatest hits". Pubblicizzata adeguatamente, tale raccolta sarebbe probabilmente salita sul gradino più alto delle classifiche senza intralciare il cammino dei vecchi album di Elvis, che dopo il 16 agosto del 1977 ricominciarono a vendere in modo consistente.

Tutto ciò, è il caso di specificarlo, ragionando in termini cinici. Nella sostanza, "He Walks Beside Me" è un album che a dispetto del concept attorno al quale ruota non risulta particolarmente omogeneo, composto com'è da undici brani distanti tra loro non soltanto a livello temporale. Durante l'ascolto si passa quindi con disinvoltura da materiale di stampo Gospel a brani più o meno "ispirati", ad altri ancora nei quali l'argomento religioso è soltanto sfiorato, o almeno esplorato da una differente angolazione.

Comunque, la track list offre agli acquirenti alcuni inediti, inseriti con il contagocce dai discografici ma pur sempre motivo di grande interesse per i collezionisti. Di notevole qualità la take 4 di "If I Can Dream", lo splendido messaggio di pace urlato da Elvis al termine del leggendario '68 Comeback: conforme al master ma con una lieve differenza nel testo e appena meno intensa. Della bellissima "The Impossible Dream" è invece inclusa la versione tratta dallo spettacolo del 16 febbraio 1972 (midnight show) a Las Vegas. Infine, molto gradito è il recupero di "Where Did They Go, Lord", che incisa nel settembre del 1970 e utilizzata l'anno seguente come b-side di "Rags To Riches" non era mai stata inserita in un long playing. Nel testo di questa canzone il protagonista si rivolge al Signore - con toni decisamente amareggiati - dopo la conclusione di un rapporto sentimentale, manifestando dubbi e sconforto. Elvis interpreta questo sfogo con una partecipazione emotiva che sfocia nell'enfasi, accentuata dall'abbondante utilizzo degli archi.

Per il resto, "He Walks Beside Me" racchiude una selezione tratta da ben sei album differenti, e a pezzi di assoluto valore quali "How Great Thou Art" e "Known Only To Him" ne affianca altri, come "Padre" e "Miracle Of The Rosary" dal sapore di riempitivo. Nulla di nuovo sotto il sole, evidentemente qualcuno pensò bene di approfittare della situazione per vendere qualche brano dotato di scarso appeal commerciale. Sfortunatamente, però, alla compilazione non arrise il successo. Conquistò a fatica il numero 113 della classifica statunitense, anche se quattordici anni più tardi riuscì a portare a Graceland un prestigioso e in fondo meritato disco d'oro.

Molto bella la copertina, sulla quale è possibile ammirare un Elvis che sembra guardare in direzione di un luogo lontano e indefinito che si apprestava a raggiungere. Osservandola, anche a distanza di tanti anni, profonda è la commozione e doloroso il rimpianto per la prematura scomparsa di un artista unico, meraviglioso.

Lato 1: He is my Everything / Miracle of the Rosary / Where Did They Go, Lord / Somebody Bigger Than You and I / An Evening Prayer / The Impossible Dream

Lato 2: If I Can Dream / Padre / Known Only to Him / Who am I ? / How Great Thou Art

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