Elvis: Gli album del 1974

All'inizio del 1974, mentre Elvis si apprestava ad onorare un fittissimo programma di concerti che lo avrebbe tenuto frequentemente lontano da casa, alla RCA si lavorava alacremente per mantenere la sua discografia costantemente aggiornata... Da parte sua, il Re non si risparmiò, girando in lungo e in largo gli Stati Uniti con tour di straordinaria risonanza, senza peraltro rinunciare ai periodici ingaggi a Las Vegas e Lake Tahoe, più brevi che in passato. Ma vediamo come i discografici supportarono i suoi sforzi.

Decisamente lusinghieri i risultati raggiunti dai tre 45 giri emessi: dopo il tiepido riscontro ottenuto con "I've Got A Thing About You Baby" (#39) - che avrebbe meritato decisamente di più - Elvis sarebbe tornato agevolmente nella Top 20 con "If You Talk In Your Sleep" (#20) e "Promised Land" (#14).

Singoli di buon successo e sold out ovunque: una buona annata, a quanto pare, foriera di possibili spunti da sviluppare in prospettiva futura; ma sul fronte degli album - supporti sonori che negli anni '70 garantivano vendite stratosferiche ai grandi nomi del pop/rock - come furono gestiti i prodotti targati Presley? Vediamo intanto quali furono.

- "A Legendary Performer: Elvis, Volume 1", una compilazione resa assai attraente dalla lussuosa veste grafica e dall'inserimento di alcuni inediti.
- "Good Times", il nuovo lavoro in studio contenente la prima scelta delle recentissime sessions negli studi della Stax (dicembre 1973).
- "Elvis Recorded Live On Stage In Memphis", disco dal vivo con il quale si sperava di continuare a battere il ferro finché era caldo, sulla scia dei precedenti live "Elvis As Recorded At Madison Square Garden" (1972) e "Aloha From Hawaii Via Satellite" (1973).

Manifestando una volta di più la capacità di caricare a salve materiale dall'innegabile potenziale, qualche sapientone pensò bene di concentrare la pubblicazione dei tre long playing nei primi sei mesi dell'anno, lasciando poi scoperti i restanti sei.

Gli effetti di questa decisione, che in pratica costrinse i possibili acquirenti a farsi due conti in tasca si fecero sentire immediatamente. A rimetterci fu principalmente "Good Times", disco di qualità che rimase inchiodato al 90° posto in classifica. Un immeritato quanto prevedibile flop. L'apoteosi del paradosso fu raggiunta con la mancata emissione, in qualità di singolo di lancio, della canzone "My Boy" in esso contenuta. Dotata di notevole appeal commerciale, quando la strappalacrime composizione francese verrà fatta girare 45 volte al minuto - con colpevole ritardo all'inizio del 1975 - non faticherà a piazzarsi al 20° posto della Hot 100. Troppo tardi, per "Good Times".

Non andò granché bene nemmeno a "Elvis Recorded Live On Stage In Memphis", che si fermò al numero 33 della chart statunitense. Non fu soltanto il mercato inflazionato a rendere difficoltoso il cammino del disco. Occorre sottolineare che per quanto oggi sia un luogo scolpito nell'immaginario degli appassionati, a livello di fascino il Mid-South Coliseum non poteva certo rivaleggiare con il Madison Square Garden di New York o con uno spettacolo trasmesso in mondovisione dalle Hawaii. C'è poi da considerare che tre album dal vivo in due anni furono effettivamente troppi e che il pur bellissimo concerto di Memphis finì su vinile pesantemente editato.

A guardar bene, "A Legendary Performer: Elvis, Volume 1" si rivelò l'unico, vero colpaccio della RCA, a dispetto di un poco appariscente 43° posto. Intanto vendette consistentemente nei mesi successivi alla sua emissione, raggiungendo lo status di disco d'oro già all'inizio dell'anno seguente. Poi, con questa raccolta la casa discografica iniziò a capitalizzare l'accordo milionario stipulato con Elvis e il Colonnello Parker nel 1973, mediante il quale si era garantita i diritti d'autore sulle vendite (non sulla pubblicazione) di tutte le canzoni registrate dal cantante fino ad allora.

In realtà, continuando a parlare di 33 giri, il 1974 si chiuse con l'arrivo nei negozi di dischi dell'improponibile "Having Fun With Elvis On Stage", album contenente unicamente monologhi di Elvis estrapolati dalle sue esibizioni dal vivo, senza lo straccio di una canzone al suo interno. Lo stesso disco, farina del sacco di Parker, era stato pubblicato nei primi mesi di quello stesso anno sulla sua etichetta Boxcar. La RCA, evidentemente, non volle perdere l'occasione di guadagnare qualche dollaro con quell'imprescindibile capolavoro...

Commenti

  1. Good Times ebbe un trattamento che decisamente non si meritava.

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    1. Si, un bel disco caricato a salve da discografici che è gentile definire incompetenti.

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