A tutto gas: La recensione di "Speedway"

Quando si guarda "Speedway", 27° film a soggetto di Elvis è impossibile non farsi tornare alla mente le immagini di "Viva Las Vegas", arrivato nelle sale cinematografiche quattro anni prima. In entrambe le pellicole Elvis non è solo un pilota automobilistico con licenza di cantare, ma è anche innamorato di una bella ragazza pratica delle sette note, che fra duetti e numeri in solitaria si ritaglia un discreto spazio nell'economia della colonna sonora. Comunque, a una commedia di grande successo e ricca di buone canzoni come "Viva Las Vegas" non era stato dedicato il relativo long playing. Probabilmente, la personalità di Ann Margret - che sul set divideva brillantemente la scena con il più noto protagonista - era troppo spiccata per farla ulteriormente risaltare sul vinile dell'attrazione principale, benché quasi tutti i brani fossero appannaggio dello stesso Elvis. Nel 1968, in pieno declino delle fortune hollywoodiane del cantante, una preoccupazione del genere non era però all'ordine del giorno. Per questo motivo, Nancy Sinatra si prese qualche minuto nell'album in virtù di un duetto annacquato e, soprattutto, di "Your Groovy Self", interamente cantata da lei. Come se la cavò? Senza infamia e senza lode: nulla al livello di "These Boots Are Made For Walkin'" e "Something Stupid", per intenderci.

Dal punto di vista musicale "Speedway" segue le orme lasciate in riva al mare dal precedente "Clambake", sul quale, è utile sottolinearlo, la splendida "Guitar Man" era stata piazzata in apertura di primo lato. Cosa stava accadendo in casa RCA? La risposta è semplice quanto scontata. Potendo contare su pochissime canzoni emancipate dal mondo del cinema la casa discografica, manifestando una certa insofferenza, cercò di iniettare dosi di qualità ad album anacronistici e ormai spenti dal punto di vista creativo. Questi modesti, ma illuminanti tentativi comportarono la realizzazione di opere sbilanciate ed ibride, assemblate con una serie di canzoni dalle quali si voleva prendere le distanze e con altre che si sperava potessero ricordare aspetti più rappresentativi dell'arte presleiana. Nello specifico, "Speedway" è composto da brani provenienti da quattro diverse sessions e ascoltandolo si possono facilmente riscontrare degli scompensi temporali. Tuttavia, se nell'insieme il disco si rivelò il capitolo conclusivo di una formula ormai logora, al suo interno è possibile rintracciare diversi episodi musicali di livello, provenienti tanto dall'esigua colonna sonora che contiene, quanto dalla generosa sezione delle "bonus songs" che lo completa.

Non molto appariscente ma insolitamente energica la title track, che presa per il verso giusto da Elvis cerca di rievocare antichi e mai sopiti bagliori rock 'n' roll. Un brano da rivalutare.
Anche lo pseudo-rock di "There Ain't Nothig Like A Song" è approcciato con inusitata grinta, ma il brano non brilla certo per originalità - è virtualmente identico a "The Meanest Girl In Town", incisa qualche anno prima - mentre l'apporto vocale della Sinatra è incolore e privo di sensualità.
Molto, molto piacevole la breve "Your Time Hasn't Come Yet, Baby", canzoncina per bambini in bilico tra il malinconico sguardo indietro e la sopraggiunta maturità del cantante.
"Who Are You?" è una bella canzone d'atmosfera, nel tipico stile da night che poi Elvis avrebbe sviluppato più compiutamente con "Almost In Love".
Comprensiva di un testo che arriva a parlare di tasse, "He's Your Uncle Not Your Dad" è invece la classica canzone improponibile fuori dal contesto cinematografico: simpatica quanto dimenticabile.
"Let Yourself Go" dimostra, inequivocabilmente, che senza sottoporre all'attenzione di Elvis capolavori a raffica sarebbe bastato procurargli materiale di una certa consistenza per rendergli maggiormente digeribili dozzine di sedute di registrazione nel corso degli anni sessanta. Lasciando ben poco all'immaginazione, le parole del testo avrebbero garantito a questo singolo di scarso successo (71° posto) l'inserimento nello straordinario Special televisivo realizzato dalla Nbc sul finire del 1968. In quella circostanza, durante una sequenza decisamente "hot", Elvis avrebbe reso la canzone in modo ancora più esplicito.

Come accennato, in "Speedway" trovano posto ben cinque riempitivi, due dei quali, "Suppose" e "Five Sleepy Heads" tagliati dallo stesso film.
"Suppose" è una commovente canzone d'amore nella quale evidentemente Elvis crede molto, se è vero che riesce nell'impresa di rendere plausibile un testo esageratamente retorico.
Intensa e dolcissima "Five Sleepy Heads", un piccolo, grande gioiello basato sulla melodia della "Ninna Nanna" di Brahms che riuscirebbe a predisporre nel giusto stato d'animo anche il più incallito degli insonni. Stupenda.
"Western Union" è un inedito delle sperperate sedute di registrazione del maggio 1963, che ci rammenta la felice vena creativa di quella "due giorni" a Nashville. Solare e divertente, avrebbe senz'altro meritato il lato di un singolo all'epoca della sua incisione.
Messa giù il 10 settembre 1967, quindi lo stesso giorno in cui furono registrate "Guitar Man" e "Big Boss Man", "Mine" è un'altra ballata interpretata con classe e rilucente di romanticismo.
Chiude le operazioni la grintosa "Goin' Home", uno scarto del recente film "Stay Away, Joe" che si lascia ascoltare volentieri.

All'epoca della sua uscita "Speedway" rimase inchiodato all'ottantaduesimo posto della classifica statunitense. Da questo prevedibile disastro commerciale prese il via una totale ridefinizione degli obiettivi da far perseguire all'artista. Non si trattò di un processo di rinnovamento, come spesso si lascia intendere. Semplicemente, Elvis tornò a fare quanto gli era più congeniale, scrollandosi di dosso gli inutili fardelli che si portava dietro da anni. Il tempo di onorare gli ultimi contratti firmati a Hollywood, poi la sua carriera avrebbe preso un corso completamente diverso.

Speedway
(Giugno 1968)

Lato 1: Speedway / There Ain't Nothing Like A Song [con Nancy Sinatra] / Your Time Hasn't Come Yet, Baby / Who Are You (Who Am I?) / He's Your Uncle Not Your Dad / Let Yourself Go

Lato 2: Your Groovy Self [Nancy Sinatra] / Five Sleepy Heads / Western Union / Mine / Goin' Home / Suppose

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