Riascolti: "I Really Don't Want to Know"

"Quante braccia ti hanno stretta e odiato lasciarti andare"... "Quante labbra ti hanno baciato facendo ardere la tua anima"... No, non voglio saperlo, lascia che questo resti il tuo segreto. D'accordo, a volte è preferibile non sapere, ma ho idea che questi pensieri continueranno a tormentare il protagonista di "I Really Don't Want To Know" per lungo tempo. Già, qui si parla ancora una volta d'amore ma in termini decisamente distorti, non è vero? Il personaggio "interpretato" da Elvis - perché lui il vero cinema lo ha fatto con la sua musica - non prova ordinaria gelosia, piuttosto pare volersi lacerare con pensieri che a lungo andare non faranno bene alla relazione.

Mi sono chiesto tante volte perché Elvis non abbia proposto "I Really Don't Want To Know" dal vivo nei primi anni '70, sono sicuro che ne avrebbe offerto rese altamente spettacolari. Invece ripescò la bellissima composizione di Don Robertson soltanto sul finire della sua fantastica avventura, presentandola a chi ebbe la fortuna di vederlo muoversi e cantare su un palco in versione ridotta, ma spingendola ulteriormente in territorio Blues e sfoderando in quel minuto e mezzo circa una voce potente e carica di pathos, perfettamente in grado di scuotere gli animi. Il mio lo scuote ad ogni ascolto, da diversi decenni.

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