Un mondo diverso: Elvis ai tempi di "Indescribably Blue"

"Indescribably Blue" è uno dei pezzi più trascurati del repertorio di Elvis, snobbato tanto dai discografici alle prese con la realizzazione dell'ennesimo "Best of love" quanto da una larga fetta di appassionati. In effetti, la canzone si inserisce agevolmente nel ricco filone di love songs interpretate dall'artista nel corso degli anni '60, tuttavia manca di quella linea melodica che si fissa nella testa dell'ascoltatore, di quel ritornello accattivante che ti spinge a cantare sotto la doccia immaginando di essere una star delle sette note. L'arrangiamento pomposo e melodrammatico fa il resto, enfatizzando a dismisura un testo già triste di suo. Nel 1967 la RCA piazzò il brano sul lato A di un singolo, probabilmente più per mancanza d'altro che per meriti effettivi, ma ne ricavò soltanto un deludente 33° posto nella classifica americana. Va detto che l'anno precedente una ballata più forte dal punto di vista melodico - parlo di "Love Letters" - aveva centrato la Top 20, cioè il massimo che ci si potesse aspettare da Elvis Presley in quel periodo, compromesso com'era con il mondo di Hollywood. Nel 1968, a dispetto del suo modesto impatto commerciale, "Indescribably Blue" fu inserita di peso nella raccolta "Elvis' Gold Records, Volume 4" che, giova ricordarlo, conteneva più b-side che a-side.

D'accordo, questa composizione di Darrell Glenn non potrà competere con la già citata "Love Letters", con "It Hurts Me" o "Anything That's Part Of You", però meriterebbe maggiore considerazione, non fosse altro perché Elvis sembra credere molto in quanto sta cantando. Quante volte, anche nel recente passato, aveva dato il meglio di se interpretando materiale di questo genere? Indubbiamente tante, eppure, ancora una volta, parve trovare conforto e motivazioni professionali snocciolando parole di una malinconia olimpica. Non ne venne fuori un capolavoro, ma il fascino della canzone risiede in altro. In un periodo in cui la scena musicale era profondamente cambiata, nel momento in cui ad Elvis avrebbero giovato altri brani del calibro di "Guitar Man" e "Tomorrow Is A Long Time", "Indescribably Blue" sembrò voler fermare il tempo, ancorare colui che le aveva infuso calore ad un mondo che non esisteva più, che forse non era mai esistito. Un mondo fatto di copertine colorate, di filmetti buoni per tutta la famiglia, di feste sulla spiaggia e amori adolescenziali. Fosse arrivata cinque anni prima, probabilmente avrebbe centrato la Top 10. Tenera, fragile e sorpassata "Indescribably Blue".


 Indescribably Blue / Fools Fall In Love
RCA Victor 45N 1501
Italia - Marzo 1967



Commenti

Post popolari in questo blog

Letture: "Elvis and me" di Priscilla Beaulieu Presley

Domenica mattina con Elvis e Clambake

I 5 post del blog più visti nel 2020