Elvis inaugura il 1957 con "Too Much"

Devo essere sincero, Too Much non è esattamente uno dei miei brani preferiti di Elvis Presley. A pensarci bene , unitamente a I Want You, I Need You, I love You è il grande successo degli anni '50 che ho ascoltato meno. Si tratta di una canzone ritmata e piena di entusiasmo giovanile, non lo metto in dubbio, ma sembra girare su se stessa senza trovare sbocchi convincenti, simile a un tormentone che non dà tregua dall'inizio alla fine. Parere mio, si intende, ma confesso di aver sempre accolto l'ennesimo e conclusivo too much con un certo sollievo, evitando poi un riascolto a breve distanza di tempo. Tra l'altro la canzone non sarebbe invecchiata benissimo e lo stesso Elvis se ne dimenticò in fretta, ignorandola completamente quando tornò a fare concerti alla fine del decennio successivo. Ma non voglio sembrare troppo duro con il primo singolo del 1957, perché resta pur sempre un buon pezzo legato a un'epoca indimenticabile.

In Too Much, il re del rock 'n' roll sembra arrendersi con fare divertito a una "lei" piuttosto irrequieta, che a quanto pare si vede costretto a condividere con qualcun altro (I have to share you, honey, too much). Quanto all'aspetto strettamente musicale, abbiamo la possibilità di ascoltare  un assolo di chitarra che definire insolito è poco. Ad un certo punto, spaziando liberamente, il leggendario Scotty Moore sembra quasi perdersi per strada, salvo poi rimettersi in carreggiata ricorrendo a mestiere ed esperienza. All' Ed Sullivan Show, il 6 gennaio del 1957, il chitarrista fece a meno di quanto aveva prodotto in studio, tagliando corto ed evitando inutili fronzoli.

Il lato b del singolo è occupato da Playing For Keeps, ballad obbligatoria non priva di fascino. Stavolta Elvis si rivolge a una ragazza meno effervescente e manco a dirlo saltano fuori i discorsi seri! Quasi una serenata, dunque, sorretta dal piano e dal basso ed enfatizzata dai Jordanaires. Brano poco appariscente da rivalutare.

Prima di chiudere, ricordo che Elvis incise i due brani ai Radio Recorders di Hollywood nei primi due giorni di settembre del 1956, durante le sessions che avrebbero generato il suo secondo album.


Too Much / Playing For Keeps
RCA Victor 47-6800
USA - Gennaio 1957



Testo e immagini: Roberto Paglia

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