Le canzoni di Love me Tender

Locandina di "Love Me Tender" (1956), il primo film di Elvis Presley
Prima dell'arrivo di Elvis Presley, Love Me Tender si chiamava The Reno Brothers ed era un western senza infamia e senza lode. In realtà restò tale anche dopo, ma venne salvato dall'oblio e consegnato alla storia proprio dall'ultimo arrivato. Al giovane re del rock 'n' roll le cose sarebbero andate meglio già a partire da Loving You (1957) ma per l'esordio sul grande schermo fu effettivamente inserito in una produzione già avviata, nel tentativo di capitalizzare velocemente sulla strada di Hollywood la Elvismania esplosa qualche mese prima.

Il recupero della vecchia Aura Lee, canzone risalente alla Guerra di Secessione si rivelò una mossa azzeccata, perché trasformata in Love Me Tender fornì il nuovo titolo alla pellicola diretta da Robert D. Webb. Questa e le altre tre canzoni composte per la colonna sonora furono accreditate a Elvis Presley e Vera Matson, ma a scrivere quanto fu poi inciso ad Hollywood, negli studi della 20th Century Fox fu in realtà Ken Darby. Quali che fossero i reali compositori dei brani e i musicisti impiegati per suonarli - l'abituale band del cantante rimase al palo, sostituita dal Ken Darby Trio - l'impatto di Love Me Tender sul mercato si rivelò enorme. Dotata di un testo tanto elementare quanto languido e arrangiata in modo essenziale la dolce ballata riuscì nell'impresa di arrivare dritta al cuore di milioni di adolescenti.

La scena del film costruita intorno a Love Me Tender è piuttosto convincente, in quanto riassume alla perfezione il triangolo sentimentale alla base della sceneggiatura: il giovane Clint è innamorato della sua bella sposa Cathy, che però ama il redivivo Vance... La madre dei due è triste testimone dell'incresciosa situazione venutasi a creare, mentre l'ingenuo Clint pare non rendersi conto di nulla. Non finirà bene.

Ritmata e godibile, We're Gonna Move è anch'essa ben inserita tra le mura domestiche, ed esalta un felice momento in famiglia poco prima della tempesta emotiva che condurrà alla morte del povero Clint.

Anche Let Me e Poor Boy sono assai gradevoli, ma il loro inserimento nel film risulta più problematico e determina una sorta di break nella narrazione. Nelle scene in questione Elvis viene mostrato sul palco, ma le movenze che già lo avevano reso famoso, peraltro già sfoggiate durante l'interpretazione di We're Gonna Move, risultano inadatte al periodo in cui si svolge l'azione, così come del tutto fuori luogo sono le urla del pubblico femminile che assiste all'esecuzione dei due brani. Il progetto cinematografico era teso allo sfruttamento dell'enorme popolarità di Elvis Presley e i fans che affollarono le sale non si preoccuparono delle incongruenze, ma un maggiore realismo non avrebbe guastato.

Presentata in occasione della prima apparizione di Elvis all'Ed Sullivan Show il 9 settembre del 1956 la canzone che dava il titolo al film ne divenne anche il singolo di lancio e si avvicinò al milione di copie vendute solo in prenotazione.

Per il lato b del 45 giri fu selezionata Any Way You Want Me (That's How I Will Be) proveniente dalle stesse sessions di luglio che avevano generato le più note Don't Be Cruel e Hound Dog. Pur dovendo fare i conti con lo stratosferico successo della celebre compagna di viaggio il brano si mosse piuttosto bene in classifica, raggiungendo una soddisfacente ventisettesima posizione. Nello stesso periodo Any Way You Want Me diede anche il titolo a un mini album che recuperava tre classici del periodo alla Sun Records: I Don't Care If The Sun Don't Shine, I'm Left, You're Right, She's Gone e Mystery Train.

La colonna sonora in forma completa finì sull'extended play Love Me Tender, emesso in concomitanza con l'arrivo del film nei cinema americani. Tutto molto sensato, eppure la collocazione dei quattro pezzi su 33 giri si rivelò disordinata e parzialmente deludente per gli appassionati. In qualità di million seller la title track entrò di diritto nella fortunata compilazione Elvis' Golden Records (1958), continuando a vendere consistentemente nel tempo. Per quanto riguarda le restanti canzoni, Poor Boy trovò posto in For LP Fans Only (1959), We're Gonna Move contribuì alla causa di A Date With Elvis (1959) mentre Let Me sarebbe rimasta per la bellezza di quindici anni nei cassetti della RCA. Una decisione davvero sorprendente, quella dei discografici di allora, anche perché relativamente alle appena citate antologie del 1959 non ci sarebbe stata nessuna necessità di irrigidirsi su track list di dieci brani. Di fatto, Let Me riemerse dalle nebbie del passato soltanto nel 1971, quando venne inclusa nello scombinato box Elvis The Other Sides - Worldwide Gold Award Hits, Volume 2. Fu possibile rintracciarla immediatamente dopo I've Lost You, in barba al rigore cronologico.

La bellissima raccolta Essential Elvis (1988) mise finalmente le cose a posto, riproponendo le canzoni del film unitamente alla end title version di Love Me Tender, fino a quel momento inedita. Questa tardiva operazione di recupero si sarebbe ripetuta anche nel mega cofanetto The King of Rock 'n' Roll - The Complete 50's Masters (1992) e nel cd Jailhouse Rock (1997).

Nel corso degli anni '70, che lo videro protagonista su centinaia di palcoscenici americani, Elvis non si mostrò minimamente interessato a riproporre in veste live i brani della sua prima colonna sonora, ma fece un'ovvia eccezione per Love Me Tender, inserendola frequentemente nelle scalette dei concerti dopo averla già cantata nel celebre Special televisivo del 1968. Proprio in quell'occasione la canzone perse le caratteristiche originali, trasformandosi in una love song ad ampio respiro comprensiva di coro e orchestrazione. Nell'ormai leggendario programma della NBC Elvis la approcciò con una punta d'ironia, quasi fosse indeciso sul da farsi, per poi calarsi nella parte dopo alcuni istanti e renderla in modo coinvolgente ed altamente emozionante. Negli anni successivi a quell'evento televisivo ne avrebbe velocizzato l'esecuzione, un trattamento da lui riservato a molti successi dei gloriosi fifties, ma l'arrangiamento sarebbe rimasto sostanzialmente lo stesso.

Foto: Roberto Paglia

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