Un periodo difficile: La recensione del cd 'Return To Sender - The Summer of '76'

La tendenza di Elvis a isolarsi, la sua salute in costante declino, la stessa organizzazione dei tour, che prevedeva spettacoli tutti i giorni, resero gli ultimi anni dell'artista che amiamo molto faticosi. Per Elvis trovarsi a Chicago o a Terre Haute, a Philadelphia piuttosto che a Carbondale non fece mai nessuna differenza, una città valeva l'altra. Durante i suoi continui viaggi attraverso gli Stati Uniti d'America non  furono mai inseriti dei giorni di riposo tra una tappa e l'altra in modo da godersi le bellezze del luogo, oppure per cenare in un ristorante esclusivo, o ancora per limitarsi a fare shopping per le vie della città, né Elvis espresse mai questo tipo di esigenze, convinto che per lui non fosse possibile vivere una vita normale. In sostanza, non ci fu mai un break alla routine per fare cose semplicissime ma importanti, indispensabili, e questo finì con il riflettersi sulla sua professione.

Che dire del concerto contenuto in Return To Sender - The Summer of '76? Chi lo ha già ascoltato - è in circolazione da parecchio tempo - sa che si tratta di una performance al di sotto della media, anche relativamente al 1976. Chi lo ascolterà per la prima volta arriverà alla stessa conclusione già dopo i primi due o tre brani inseriti in scaletta.

Molto problematica l'estate del '76 per Elvis, tanta confusione. Il licenziamento dei West e di Habler, il diffondersi della notizia che i tre avrebbero scritto un libro e, non ultimo, lo sconsiderato abuso di farmaci. Difficile rendersi protagonisti di eventi memorabili mentre si è in mezzo alla tempesta, eppure Elvis ci riuscì spesso, toccando livelli degni della sua fama in diverse occasioni. Non quel pomeriggio ad Hampton Roads, purtroppo.

Trovo superfluo mettersi ad analizzare le canzoni presenti nella set list di questo show, mi limito a ricordare che quel pomeriggio Elvis tirò fuori una simpatica resa di Return to Sender (da qui il titolo del cd), un brano che avrebbe dovuto eseguire più spesso nel corso degli anni '70. A monte di tutto, c'è da dire che per l'Elvis di quel periodo gli spettacoli pomeridiani erano assolutamente fuori questione e infatti furono abbandonati dopo il successivo tour estivo, che si svolse ad agosto e settembre.

Return To Sender - The Summer of '76 offre, in forma completa e in qualità audio migliorata rispetto al passato, un concerto di Elvis che non possiamo annoverare tra i migliori della sua carriera, neanche sforzandoci. Eppure non posso fare a meno di ascoltarlo e riascoltarlo, mosso dal grande, inesauribile amore che provo per lui.

Return To Sender - The Summer of '76
Audionics [2019-01-2]
2019

01. Introduction: Also Sprach Zarathustra
02. C. C. Rider 
03. I Got A Woman / Amen
04. Love Me
05. If You Love Me (Let Me Know)
06. You Gave Me A Mountain
07. All Shook Up
08. (Let Me Be Your) Teddy Bear / Don't Be Cruel
09. And I Love You So
10. Jailhouse Rock
11. Fever
12. America The Beautiful
13. Return To Sender
14. Introductions by Elvis of singers, musiciains
15. Early Morning Rain (John Wilkinson)
16. What'd I Say (James Burton)
17. Johnny B. Goode (James Burton)
18. Drums Solo (Ronnie Tutt)
19. Bass Solo (Battle Of New Orleans theme, Jerry Scheff, with Elvis sing along)
20. Piano Solo (Tony Brown)
21. Electric Piano & Clavinet Solo (David Briggs)
22. Love Letters
23. School Day (Joe Guercio Orchestra)
24. Hurt (with reprise)
25. Hound Dog
26. Funny How Time Slips Away
27. Can't Help Falling In Love
28. Closing Vamp / Announcements

01 - 28 Hampton Roads, Virginia 1 agosto 1976 (AS) 

Bonus Tracks:

29. One Night [Memphis 5/7/1976 ES]
30. That's All Right [Memphis 5/7/1976 ES]
31. Polk Salad Annie [Houston 28/8/1976 AS]
32. Mystery Train / Tiger Man [Macon 31/8/1976 ES]
33. Fairytale [Huntsville 6/9/1976 AS]

Foto: Roberto Paglia

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