Christmas Wishes: Natale con Elvis

Per quanto mi riguarda, i dischi natalizi di Elvis Presley hanno un solo difetto: sono decisamente troppi. Già, è davvero incredibile il numero di compilazioni generato dalle canzoni originariamente inserite nell'Elvis' Christmas Album (1957) e in Elvis Sings The Wonderful World of Christmas (1971), senza dimenticare il singolo If Every Day Was Like Christmas, emesso nel 1966. Nel 2008 una manciata di questi brani finì nel cd Christmas Duets, che come si evince dal titolo offriva agli acquirenti una serie di duetti virtuali, così come, è storia recente, l'album Christmas with Elvis and the Royal Philarmonic Orchestra contiene parecchi pezzi natalizi riarrangiati ed eseguiti dal prestigioso ensemble. Tuttavia, per una montagna di altre raccolte a tema si è pescato da quel piccolo catalogo riproponendolo in forma completa, oppure mescolandolo e rimescolandolo, magari attingendo dal repertorio religioso di Elvis per raggiungere la quota.

È il caso di Christmas Wishes, un'antologia pubblicata in Europa e in diversi altri paesi (non negli Stati Uniti) nel 2005 e composta da quattro brani estrapolati da Elvis' Christmas Album (Santa Claus is Back in Town, White Christmas, Silent Night e O Little Town of Bethlehem), quattro da Elvis Sings The Wonderful World Of Christmas (Silver Bells, It Won't Seem Like Christmas, The First Noel e O Come, All Ye Faithful), due da His Hand in Mine (In My Father's House e His Hand in Mine), due da How Great Thou Art (Crying in the Chapel e How Great Thou Art) e infine due da He Touched Me (Amazing Grace e An Evening Prayer). Bene, ecco confezionato l'ennesimo disco per il periodo natalizio.

Che dire, sarò un inguaribile nostalgico, un irriducibile appassionato, però mi emoziono anche davanti a Christmas Wishes, che ho rispolverato proprio in questi giorni. Si tratta di canzoni che si ascoltano volentieri in tutte le salse, o, se preferite, in tutte le compilazioni. Quanta sincerità espressiva trasuda da esse... Le lasci sfilare e non puoi fare a meno di realizzare che non c'è nulla di artefatto, di forzato nelle interpretazioni di Elvis. Tale fu la sua devozione che non si corre mai il rischio di pensare che lui stia in qualche modo recitando una parte.

Foto: Roberto Paglia     

Commenti

Post popolari in questo blog

Letture: "Elvis and me" di Priscilla Beaulieu Presley

Domenica mattina con Elvis e Clambake

I 5 post del blog più visti nel 2020