Elvis su Ciao 2001

Musicalmente parlando sono cresciuto a pane e Ciao 2001, una rivista che ancora oggi ricordo con grande nostalgia. Purtroppo nella seconda metà degli anni '80 il Ciao cambiò volto, buttandosi a capofitto sui nuovi idoli dei giovani e in virtù di ciò trattando le vecchie glorie in modo più distaccato. Ci può anche stare, perché bisognava battere il ferro finché era caldo, ma fino a un certo punto. Io la presi male e benché giovanissimo non riuscii ad accettare il cambiamento. Dopo qualche numero del nuovo corso presi a trascurare il settimanale che tanto aveva favorito la mia conoscenza musicale, fino ad abbandonarlo del tutto all'inizio del decennio successivo. Limitatamente al protagonista di questo blog (ma potrei portare molti altri esempi), avevo l'impressione che su quelle pagine Elvis non venisse più rispettato, almeno non quanto avrebbe meritato. A riprova di quanto affermo basta dare un'occhiata al ritaglio che vi mostro, risalente ai primi mesi del 1990. Perché mai reuccio? Oltretutto non si trattò di un caso isolato, dato che in diverse altre occasioni sulle pagine del Ciao 2001 Elvis venne appunto definito reuccio del rock 'n' roll. Con tutto il rispetto per Claudio Villa, che si fregiò di tale titolo per altri motivi e in circostanze diverse, trovai tale definizione superficiale e vagamente offensiva. E allora salutai per sempre il Ciao, ma non mi dimenticai delle interminabili attese, delle corse in edicola, delle ore passate a leggere quelle pagine... Devo molto al Ciao 2001 di Saverio Rotondi, il direttore dei tempi d'oro.

Foto: Roberto Paglia

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