Presley vs Streisand: Chi è la stella?
Vorrei iniziare questo post con una domanda, perché evidentemente non ci arrivo pur essendo appassionato di cinema e ritenendo di saperne qualcosa sull'argomento. Cos'ha di tanto speciale il film della Streisand? Voglio dire, non è certo privo di buone scene, vinse anche dei premi, ma perché qualche appassionato di Elvis cerca di farlo passare per un capolavoro? Forse perché è superiore ai film girati da Elvis? Su questo punto sono d'accordo, sappiamo che il Re non realizzò pellicole da Oscar, per quanto io trovi del potenziale fino a quel momento inespresso in "Change of Habit", ad esempio. Ecco, il suo ultimo lavoro sul set poteva inaugurare una strada più stimolante, ma questa è un'altra storia.
Certo, tanto per cambiare è affascinante immaginare Elvis nei panni di un John Norman Howard, ma... Un cantante con grossi problemi di alcool e droga? Ora, di seri problemi correlati all'abuso di farmaci nel 1975 Elvis non ne aveva pochi e ne era perfettamente consapevole. Cosa credete avrà pensato scorrendo il copione sottoposto alla sua attenzione? A parer mio Elvis fu senz'altro lusingato dalla proposta, ma in cuor suo decise fin dal principio di non girare il film, facendo comunque credere che la colpa fosse del Colonnello Parker. La mia è soltanto una supposizione, che rischia di essere messa in ridicolo dal documentato entusiasmo manifestato da Elvis all'idea di girare "A Star is Born", ma è comunque suffragata dalle testimonianze di diverse persone che ebbero a che fare con la leggenda vivente, tra le quali possiamo citare Joe Esposito. Se poi leggiamo libri autorevoli del calibro di "Careless Love" (che si basano su tonnellate di testimonianze) veniamo anche a sapere che l'entusiasmo iniziale del Re venne ben presto sostituito da considerazioni di diverso genere.
La figura di John Norman Howard, poi ottimamente interpretata da Kris Kristofferson, è assimilabile a quella di un perdente che oltretutto fa una tragica fine. Probabilmente alcuni di voi diranno che Elvis aveva un disperato bisogno di sfide, io però dico anche che lui in quel film - in quello, attenzione, non in eventuali altri - non poteva permettersi di mostrarsi come un perdente. Questo perché nello stesso film, parallelamente al declino fisico e mentale di Howard c'è l'irresistibile ascesa di Esther Hoffman (Barbra Streisand) che dal nulla si trasforma in una stella di prima grandezza del firmamento musicale, da qui il titolo. Ecco, io avrei trovato la mossa un tantino controproducente per Elvis.
Proprio per la stessa natura della sceneggiatura, per questa differenza sostanziale che separa i due artisti durante il film, "il cantante" non fa una bella figura durante le sue esibizioni, che anzi interrompe spesso e volentieri, laddove "la cantante" offre sempre delle interpretazioni perfette agli spettatori. Vi pare possibile ipotizzare un ruolo simile per Elvis Presley? Nella parte finale di "A Star is Born" è rintracciabile poi una lunga sequenza incentrata sulla Streisand che è piuttosto eloquente: sembra quasi un mini documentario a lei dedicato, il manifesto programmatico delle sue doti canore. Secondo me non ci siamo proprio.
E veniamo al "cattivissimo" Colonnello Parker - a quanto pare sempre all'opera per cercare di sminuire il suo prestigioso cliente - dando un'occhiata all'aspetto economico del progetto grazie alla citata biografia di Guralnick. Apprendiamo quindi che Elvis si sarebbe messo in tasca 500000 dollari (niente male, ma si tratta di un compenso nettamente inferiore a quelli abitualmente percepiti) più un inadeguato 10% degli introiti lordi a partire dal "break even", vale a dire dal pareggio tra entrate e uscite, e che i produttori avrebbero conservato TUTTI i diritti su musica e colonna sonora. Come contentino Elvis e il Colonnello avrebbero potuto organizzare DUE ( ! ) concerti durante i quali sarebbero stati liberi di proporre i brani della "soundtrack".
Ripeto, non ci siamo proprio.
Certo, tanto per cambiare è affascinante immaginare Elvis nei panni di un John Norman Howard, ma... Un cantante con grossi problemi di alcool e droga? Ora, di seri problemi correlati all'abuso di farmaci nel 1975 Elvis non ne aveva pochi e ne era perfettamente consapevole. Cosa credete avrà pensato scorrendo il copione sottoposto alla sua attenzione? A parer mio Elvis fu senz'altro lusingato dalla proposta, ma in cuor suo decise fin dal principio di non girare il film, facendo comunque credere che la colpa fosse del Colonnello Parker. La mia è soltanto una supposizione, che rischia di essere messa in ridicolo dal documentato entusiasmo manifestato da Elvis all'idea di girare "A Star is Born", ma è comunque suffragata dalle testimonianze di diverse persone che ebbero a che fare con la leggenda vivente, tra le quali possiamo citare Joe Esposito. Se poi leggiamo libri autorevoli del calibro di "Careless Love" (che si basano su tonnellate di testimonianze) veniamo anche a sapere che l'entusiasmo iniziale del Re venne ben presto sostituito da considerazioni di diverso genere.
La figura di John Norman Howard, poi ottimamente interpretata da Kris Kristofferson, è assimilabile a quella di un perdente che oltretutto fa una tragica fine. Probabilmente alcuni di voi diranno che Elvis aveva un disperato bisogno di sfide, io però dico anche che lui in quel film - in quello, attenzione, non in eventuali altri - non poteva permettersi di mostrarsi come un perdente. Questo perché nello stesso film, parallelamente al declino fisico e mentale di Howard c'è l'irresistibile ascesa di Esther Hoffman (Barbra Streisand) che dal nulla si trasforma in una stella di prima grandezza del firmamento musicale, da qui il titolo. Ecco, io avrei trovato la mossa un tantino controproducente per Elvis.
Proprio per la stessa natura della sceneggiatura, per questa differenza sostanziale che separa i due artisti durante il film, "il cantante" non fa una bella figura durante le sue esibizioni, che anzi interrompe spesso e volentieri, laddove "la cantante" offre sempre delle interpretazioni perfette agli spettatori. Vi pare possibile ipotizzare un ruolo simile per Elvis Presley? Nella parte finale di "A Star is Born" è rintracciabile poi una lunga sequenza incentrata sulla Streisand che è piuttosto eloquente: sembra quasi un mini documentario a lei dedicato, il manifesto programmatico delle sue doti canore. Secondo me non ci siamo proprio.
E veniamo al "cattivissimo" Colonnello Parker - a quanto pare sempre all'opera per cercare di sminuire il suo prestigioso cliente - dando un'occhiata all'aspetto economico del progetto grazie alla citata biografia di Guralnick. Apprendiamo quindi che Elvis si sarebbe messo in tasca 500000 dollari (niente male, ma si tratta di un compenso nettamente inferiore a quelli abitualmente percepiti) più un inadeguato 10% degli introiti lordi a partire dal "break even", vale a dire dal pareggio tra entrate e uscite, e che i produttori avrebbero conservato TUTTI i diritti su musica e colonna sonora. Come contentino Elvis e il Colonnello avrebbero potuto organizzare DUE ( ! ) concerti durante i quali sarebbero stati liberi di proporre i brani della "soundtrack".
Ripeto, non ci siamo proprio.
Prima di tutto: ho letto due volte ciascuno "The last train to Memphis" e "Careless love" del buon Guralnick. Dopo avere letto il primo, che mi piacque moltissimo, ricordo quanto penai nell'attesa dell'uscita del secondo.
RispondiEliminaIn secondo luogo: nel 2010 ho assistito al primo concerto italiano di Kris Kristofferson a Vigevano. Inutile dire che ero molto emozionata per tutto ciò che il buon Kris rappresenta nella storia del cinema e della musica.
Terzo, ma non meno importante: esatto, Elvis fece la giusta scelta, chi era la "stella" del film?
Secondo me, più superstar è Elvis Presley. Il nome Elvis è leggendario nel mio paese. Il papà defunto idolatrava questa stella.
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
RispondiElimina