Elvis on Tour 1962: The Biggest Tour Ever

Nel 1963, nel pieno del nuovo corso che avrebbe garantito tre film in uscita ogni anno, i fan di Elvis poterono invece recarsi al cinema in due sole occasioni: per It Happened at the World's Fair ad aprile e per Fun in Acapulco a partire dalla fine di novembre. Il motivo alla base di questo inaspettato stop alla routine, che generò un danno economico solo in parte attenuato dalle vendite della compilazione Elvis' Golden Records, Volume 3 è presto spiegato: per gli ultimi mesi del 1962 il Colonnello Parker aveva programmato un gigantesco tour degli Stati Uniti*. Si trattava di un progetto molto ambizioso, in anticipo su quanto avrebbero fatto di lì a poco stelle di prima grandezza del firmamento musicale come i Beatles**

Nello specifico, cosa aveva in mente Parker? Nientemeno che quarantatré concerti in altrettante città, con conferenze stampa dedicate e un compenso di un milione di dollari che la RCA avrebbe dovuto garantire ad Elvis. Il mega tour confermava l'intenzione del Colonnello di riportare Elvis on the road dopo avergli fatto scaldare i motori nel 1961, per mezzo di tre concerti benefici che avevano ricordato a tutti quanto fosse spettacolare Elvis Presley in veste live. In effetti, oltre a mostrarsi in forma strepitosa, per l'occasione il re del rock 'n' roll aveva approntato delle scalette perfette, comprensive di grandi classici del passato e materiale più recente. 

Sfortunatamente, i discografici non vollero sobbarcarsi un impegno economico di quella portata, pertanto proposero al manager un tour su scala ridotta, vale a dire undici città per 500.000 dollari da destinare a Elvis. Il resto è storia, Parker  perse rapidamente interesse nel progetto e volse nuovamente lo sguardo in direzione di Hollywood

Per il corso della carriera di Elvis il danno fu enorme. Il prevedibile successo del tour gli avrebbe consentito di attraversare il decennio appena iniziato in modo completamente diverso. Prima di tutto non avrebbe perso il contatto con le nuove generazioni, poi si sarebbe presentato al mondo intero facendo quanto sapeva fare meglio di chiunque altro: intrattenere il pubblico da un palcoscenico. Sconfinando nel campo delle ipotesi, l'operazione si sarebbe potuta ripetere ogni due anni e la lunga parentesi cinematografica, che si concluse soltanto verso la fine degli anni '60, sarebbe proseguita con qualche contratto in meno, ma un Elvis presente nel firmamento musicale dell'epoca per mezzo di esibizioni dal vivo avrebbe fornito ai film un traino promozionale di notevole portata.

Una volta sfumato The Biggest Tour Ever, il Colonnello Parker si concentrò esclusivamente sul cinema, facendo firmare ad Elvis una montagna di contratti che se lo resero l'attore più pagato di Hollywood, gli fecero però perdere di vista la realtà, di fatto isolandolo. Va anche considerato, ma è una mia opinione personale, che un Elvis impegnato su due fronti non avrebbe girato film come Harum Scarum e Paradise, Hawaiian Style, probabilmente i prodotti meno riusciti correlati alla sua parabola cinematografica: all'immagine di un artista a tutto tondo, regolarmente sulla scena, queste pellicole non avrebbero certo giovato, e, del resto, non si sarebbero neanche rese necessarie.

Note:

* Di questo mai realizzato tour si parla nel libro Careless Love di Peter Guralnick (pagine 163-164) e nel libretto del CD Elvis Sings Memphis, Tennessee, emesso nel 2008 su etichetta Follow That Dream.

** I Beatles fecero il loro primo tour nordamericano nel 1964. In 33 giorni il celebre quartetto di Liverpool si esibì 32 volte in 24 città, portandosi a casa un milione di dollari. Per saperne di più leggi questo articolo.      

Foto: web / Elaborazione: Roberto Paglia - (le tre immagini sono relative ai tre concerti del 1961) 

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