Elvis, Kennedy e la copertina di "Return of the Rocker"

Pubblicato nel giugno del 1986, Return of the Rocker fallì l'entrata in classifica. La compilazione ha una bella track-list incentrata sui brani ritmati del periodo 1960-63, ma nulla che potesse indurre un appassionato a mettere mano al portafoglio, a parte la versione completa di King of the Whole Wide World, se non ricordo male. Troppo poco e infatti le vendite si rivelarono assai modeste. La copertina, brutta per dire brutta, di certo non le incentivò. Del resto, basta osservare la mano di Elvis, simile a quella di un alieno che cerca in tutti i modi di sembrare umano, tralasciando però dettagli importanti. A certi livelli, tanta mediocrità è inaccettabile. 

A proposito della copertina, c'è altro da considerare. Quando postai questa foto su un social, l'amico Alessandro Bertolino, poeta, critico e grande appassionato di Elvis Presley lasciò un interessante commento che con il suo permesso inserisco: 

Squallida operazione. No comment sulla forzatura pseudo politica di abbinare Kennedy a Elvis. Non stai comprando un prodotto con musica e messaggi, bensì un disco con ritmo, melodia e la voce più armoniosa, delicata, grintosa, perfetta, equilibrata, calda, bella del mondo. Solo questo. Forse inizialmente pensavano di mettere Dylan sulla moto, poi il progetto è cambiato. Probabilmente, l'intento era quello di far notare i cambiamenti avvenuti nella società americana durante l'assenza del nostro. Elvis, con ancora l'uniforme torna dal servizio militare; a Memphis (e in tutta l'America) c'è la campagna elettorale che spinge a votare Kennedy, ecc... Ma, ripeto, non ci azzecca niente col prodotto che si vuole proporre. 

Mi trovo perfettamente in linea con il suo modo di vedere le cose. 

 Testo: Alessandro Bertolino e Roberto Paglia Foto: Roberto Paglia

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