Riascoltando Elvis' Gold Records, Volume 4 a Natale

La copertina di Elvis' Gold Records, Volume 4 è una di quelle che più mi affascinavano da bambino, quando mi trovavo nel grande negozio di dischi dove acquistammo i primi LP di Elvis. In effetti è bellissima, tuttavia aspettai un po' a farmi comprare questa raccolta, perché all'inizio della mia interminabile avventura sulle tracce del Re i 33 giri degli anni '70 catturavano maggiormente la mia attenzione. Quando arrivò il turno di Elvis' Gold Records, Volume 4 ebbi modo di innamorarmi di alcune canzoni che ancora oggi ascolto con immutato trasporto. Tra le altre è doveroso ricordare Love Letters, Ask Me, (You're The) Devil in Disguise, A Mess of Blues e It Hurts Me. Quest'ultima, in assoluto una delle più belle interpretazioni di Elvis, l'avevo già incrociata su Elvis in Demand e sulla base dei miei ragionamenti di allora non potei fare altro che considerarla un "doppione". Poco male, perché i restanti undici brani che componevano la track-list rappresentarono una novità assoluta e il quarto volume della popolare serie Golden Records girò frequentemente sul piatto del nostro giradischi.

Ieri pomeriggio ho dedicato un paio d'ore a Elvis, io e lui da soli. Stranamente non ho ascoltato le sue canzoni natalizie e nemmeno quelle presenti nel recentissimo, splendido set From Elvis in Nashville, delle quali avevo parlato poco prima al telefono con un caro amico, nonché super appassionato di Elvis (sempre belle le nostre lunghe chiacchierate, Ivan) preferendo concentrarmi su un gran numero di pezzi degli anni cinquanta e sessanta. Potevano mancare quelli contenuti in Elvis' Gold Records, Volume 4? Direi di no.

Sono state due ore bellissime. A quarantatré anni di distanza dal mio incontro con questo meraviglioso artista continuo a chiedermi se smetterà mai di stupirmi.  

Foto: Roberto Paglia

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