Pot Luck e il senno di poi

Giorni fa, discutendo di Pot Luck con un caro amico gli ho ricordato che ne avevamo parlato anche una ventina di anni fa, in macchina, con un altro amico. Era notte fonda, tornavamo da un locale e ci fermammo ad ascoltare le canzoni di questo bel disco del 1962. Ogni volta che ne cominciava una dicevamo senti, senti questa che bella... In effetti i brani che compongono questo album - registrato a più riprese tra il 1961 e l'anno successivo - sono decisamente riusciti, si tratti di morbide ballads o di pezzi caratterizzati dal ritmo. Su tutti spicca Suspicion, per mezzo del quale Elvis affronta il tema della gelosia in modo tremendamente efficace, realizzando un autentico capolavoro senza tempo. 

Con il senno di poi possiamo dire che nel corso degli anni sessanta Elvis avrebbe dovuto continuare a incidere lontano da Hollywood con regolarità, pubblicando qualche colonna sonora in meno. Come sappiamo, le cose andarono in modo diametralmente opposto, perché le soundtracks garantivano vendite elevate, non paragonabili a quelle dei LP regolari. Era andata così con gli album Elvis is Back / G.I.Blues nel 1960, con Something For Everybody / Blue Hawaii nel 1961 e la storia si ripeté anche nel 1962 con l'accoppiata Pot Luck / Girls! Girls! Girls!, perché i film assicuravano un traino promozionale enorme per i 33 giri da essi derivati. 

Proprio in virtù di ciò, il previsto long play del 1963, pronto in seguito alle sessions che avevano avuto luogo a Nashville nel maggio di quello stesso anno venne cancellato dalla RCA, che preferì concentrarsi su It Happened at the World's FairFun in Acapulco e Elvis' Golden Records, Volume 3

In conclusione, escludendo le colonne sonore, le raccolte e i dischi religiosi, Pot Luck si sarebbe rivelato l'ultimo album in studio di Elvis fino a From Elvis in Memphis del 1969, ben sette anni dopo. 

Foto: Roberto Paglia  

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