Accadde a Seattle, tanto tempo fa

Canzone molto carina One Broken Heart For Sale, ma forse priva della forza necessaria per elevarsi al rango di tormentone e, di conseguenza, per raggiungere il vertice della classifica. In effetti non lo raggiunse e anzi fu il primo nuovo 45 giri di Elvis Presley in otto anni a fallire l'entrata nella Top 10 statunitense, fermandosi all'undicesimo posto. Colpa di un arrangiamento lievemente sottotono, che asseconda piuttosto che far brillare la composizione di Otis Blackwell e Winfield Scott? Chissà. Tra l'altro la canzone alla quale venne affidato il compito di promuovere It Happened at the World's Fair, dodicesima fatica cinematografica di Elvis, fu editata a 1'46" tanto sul singolo quanto sull'album dedicato dalla RCA alla colonna sonora del film. Troppo poco per lasciare il segno, come avevano fatto in tempi recenti gli ultimi due singoli hollywoodiani del cantante. Naturalmente parliamo di giganti del calibro di Can't Help Falling in Love (1961) e Return To Sender (1962), classici che non hanno certo bisogno di presentazioni.

Sebbene sia un brano ritmato, One Broken Heart For Sale conserva la stessa natura intimista della soundtrack che lo ospita. Si, perché in It Happened at the World's Fair i brani sono schivi e poco appariscenti, mentre Elvis, che nel film non interpreta il ruolo di cantante o aspirante tale, nella maggioranza dei casi li canta in spaccati di quotidianità che il suo alter ego Mike Edwards si trova a vivere. Eccolo quindi dedicare filastrocche infantili alla bambina che sta accudendo e romantiche ballate alla ragazza che sta cercando di conquistare, ma si tratta in ogni caso di momenti personali, praticamente celati. Tutto molto discreto e il LP che nella primavera del 1963 presentò al mondo queste dieci canzoni non solo risultò essere il più breve mai inciso da Elvis - il running time complessivo è di circa venti minuti - ma anche il meno commerciale emesso fino ad allora, quasi si fosse rivelata un'operazione forzata, non necessaria trascinare sul vinile questi tenere tracce musicali per costringerle a vendere.

Però vendettero, e pur non macinando milioni di copie come avevano fatto G.I Blues e Blue Hawaii, il 33 giri It Happened at the World's Fair volò alto in classifica, spingendosi fino al quarto posto. One Broken Heart For Sale no, ad essa spettò anzi il record negativo (per gli standard presleiani dell'epoca) di cui abbiamo scritto in apertura. Eppure, questa canzone si rivelò perfetta per un film nel quale Mike, messi ben presto da parte gli abiti del play boy sembra aspirare alla tranquillità domestica, desiderare quel calore che solo una famiglia può assicurare. Quando Elvis lo girò si stava avvicinando alla trentina, aveva smesso di fare concerti ed era probabilmente innamorato. Non è così fantasioso ipotizzare che per un attimo considerò davvero un futuro fatto di cose semplici lontane dalle luci della ribalta. Magari un attimo breve quanto la colonna sonora di It Happened at the World's Fair, ma ugualmente intenso. 

E allora, se vi avanza un po' di tempo, e ne basta realmente poco, sedetevi e rilassatevi, lasciate sfilare One Broken Heart For Sale e le sue nove compagne di viaggio. Come per incanto vi riporteranno a Seattle, ai tempi di Mike Edwards, a quando lui arrivò in città e decise di cantare solo per la dolcissima Sue-Lin e per Diane, la ragazza che non spezzò il suo cuore, ma lo conquistò per sempre.


One Broken Heart For Sale / They Remind Me Too Much of You
RCA Victor 45N 1340 (47-8134)
Italia - Marzo 1963


Foto: Roberto Paglia


Commenti

  1. Ottima e precisa recensione. Rinfresco ed imparo sempre dai tuoi scritti.

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    1. Grazie, fa davvero piacere ricevere commenti come questo.

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