Riascoltando Double Trouble una domenica mattina

Double Trouble (1967) - Album di Elvis PresleyAll'album Double Trouble, contenente la colonna sonora del film omonimo ho già dedicato una lunga recensione pubblicata in questo blog e forse sarebbe stato il caso di non tornarci sopra per evitare di ripetere alcuni concetti. Tuttavia, il riascolto di questa mattina ha generato una domanda, che mi ha portato a prendere carta e penna per fissare le mie riflessioni. La domanda è: cosa mi piace di questo disco, così poco rappresentativo dell'arte di Elvis Presley?

Beh, intanto tre delle quattro bonus songs utilizzate all'epoca per accompagnare la soundtrack nei negozi di dischi. Blue River (già b-side di Tell Me Why nel 1965), What Now, What Next, Where To e Never Ending (b-side di Such A Night nel 1964) provengono dalle session che ebbero luogo a Nashville nel maggio del 1963 e ci rendono noto, nel caso ce ne fosse bisogno, quanto fosse vocalmente in forma Elvis nei primi anni sessanta.

Relativamente alla colonna sonora, senza dubbio una delle meno riuscite del decennio consacrato al cinema, stavolta devo provare ad essere meno distaccato, in modo da far entrare in gioco i miei gusti personali e le sensazioni provate da ragazzo, quando portai a casa Double Trouble. Ecco, in questo senso trovo deliziosa, per quanto registrata in modo non ottimale, There is So Much World to See. Peccato sia brevissima. La canto spesso tra me e me e una volta ne cantai un verso anche a una ragazza, durante una discussione. Ricordo che a un certo punto me ne uscii con "sure would be happy for a while, but then we'd have to part...". In quell'occasione ne ricavai una risposta meno poetica da parte della ragazza, evidentemente esasperata dalla mia abitudine di sdrammatizzare nei momenti meno opportuni. Ma passiamo ad altro...

Could I Fall in Love è una piacevole love song che si lascia ascoltare volentieri, mentre spezzo una lancia a favore di Long Legged Girl, brano caratterizzato da un testo che lascia da parte le consuete esternazioni amorose per concentrarsi sulla pura attrazione fisica e da una chitarra decisamente hard. Infine, mi piace ascoltare Elvis mentre snocciola le sue conquiste in varie città europee e in particolare quando canta di Maria in I Love Only One Girl.

Insomma, senza stare a scomodare capolavori del calibro di Elvis is Back! e From Elvis in Memphis, va detto che anche un album per così dire minore come Double Trouble riesce a regalarci qualcosa che vale la pena ascoltare.  

Foto di Roberto Paglia

Commenti

Post popolari in questo blog

Letture: "Elvis and me" di Priscilla Beaulieu Presley

Domenica mattina con Elvis e Clambake

I 5 post del blog più visti nel 2020