Da Rapid City al Canada: La "My Way" di Elvis Presley
Recentemente qualcuno mi ha detto di aver ascoltato per la prima volta la My Way del 1977, dopo aver passato diversi anni a consumare quella dell'Aloha. L'ha trovata stupenda (altro che quella di Frank Sinatra, ha aggiunto) e molto più bella di quella interpretata quattro anni prima nel celebre concerto in mondovisione. Questione di gusti, certo, ma come dargli torto? Ho provato a spiegare a questa persona l'effetto che fa a noi appassionati di vecchia data questa resa, arrivata ormai fuori tempo massimo e per questo motivo meravigliosa quanto insopportabile. Credo di esserci riuscito, perché mi rendo conto che gli ultimi minuti di Elvis in Concert sono stampati nel mio cuore e nella mia mente, sono sempre con me.
Si, Elvis stava molto male, ma questa My Way è anche inaspettatamente potente e così sincera da togliere il respiro, vissuta sulla propria pelle senza chiedere sconti e sputata fuori con assoluta dignità. Quell'uomo che chiamiamo Re aveva già da tempo accettato il suo fato, e forse per lui sarebbe stato bello andarsene mentre si trovava sul palco, davanti al suo pubblico. Con un sorriso dei suoi.
My Way / America
RCA-11165
Special limited edition
Canada 1977
Testo e immagini: Roberto Paglia
Ho parlato di My Way nel post
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