Gli album di Elvis Presley nella Top 40 americana (1956 / 77)

Dopo aver parlato dei 33 giri che si posizionarono nella Top 10 e nella Top 20 americana tra il 1956 e il 1977, con questo post avrei voluto chiudere il cerchio inserendo gli album che Elvis piazzò nello stesso periodo di tempo tra il 21° e il 100° posto. Fatti due rapidi conti ho realizzato che ne sarebbe derivato un articolo troppo lungo, così mi sono concentrato sulla Top 40, riscontrando però il problema opposto: pochi dischi dei quali parlare. Suppongo non ci sia modo di uscirne, quindi vada per la seconda opzione e non ne parliamo più. Ecco quindi sfilare nove long playing che  non raggiunsero le prime posizioni, ma che vendettero (nella maggior parte dei casi) piuttosto bene. Ricordo ancora una volta che la classifica di riferimento è quella di Billboard.

(21°)

- Elvis - That's The Way It Is (1970)

Il 21° posto andò decisamente stretto a questo bellissimo album che conteneva il meglio di una recente "cinque giorni" in studio a Nashville e alcuni spettacolari momenti live estrapolati dalla terza stagione di concerti a Las Vegas, probabilmente la migliore tra le tante portate a termine dal cantante. Ma a pensarci bene "Elvis - That's The Way It Is" non avrebbe potuto fare meglio, visto che la stessa Rca ne ostacolò il percorso in classifica pubblicando, meno di due mesi dopo, l'altrettanto valido "I'm 10,000 Years Old, Elvis Country".

(22°)

- Burning Love and Hits From His Movies, Volume 2 (1972)

"Burning Love", il grande successo del 1972, non finì su un album di materiale contemporaneo come le leggi della logica lasciavano supporre, ma diede il titolo ad una compilazione di basso profilo targata Camden. Una discutibilissima scommessa del Colonello Parker che pagò benissimo dal punto di vista commerciale. Purtroppo, aggiungo.

(23°, 24°, 25°, 26°, 27°, 28°, 29°, 30°)

[Nessun album piazzato tra il 23° e il 30° posto]

(31°)

- 50,000,000 Elvis? Fans Can't Be Wrong - Elvis' Gold Records, Volume 2 (1959)

Su "50,000,000 Elvis' Fans Can't Be Wrong" finirono cinque degli ultimi sei dischi d'oro a 45 giri di Elvis Presley, tutti pubblicati tra il 1958 e il 1959. L'inclusione di questi recenti million sellers e dei relativi b-side non garantì vendite stratosferiche all'album. I cinquanta milioni di fans volevano canzoni nuove ma Elvis, esiliato in Germania fino al marzo dell'anno successivo, non poteva inciderle.

(32°)

- A Date With Elvis (1959)

"A Date With Elvis" è il gemello di "For LP Fans Only", pubblicato qualche mese prima. Anche in questo caso la Rca propose agli acquirenti dieci brani mai pubblicati prima su album, nel tentativo di mantenere viva l'immagine di un artista costretto all'esilio a causa del servizio di leva. Il materiale contenuto nel disco è di eccellente qualità, ma in mancanza di canzoni nuove le vendite calarono vertiginosamente.

(33°)

- Elvis' Christmas Album (1959 Edition)
- Elvis' Gold Records, Volume 4 (1968)
- Love Letters From Elvis (1971)
- Elvis Recorded Live on Stage in Memphis (1974)

Il problema con i dischi natalizi è che vendono soltanto in un limitatissimo periodo dell'anno, ma bisogna considerare che data la loro natura possono assicurare vendite consistenti negli anni. È il caso del bellissimo "Elvis' Christmas Album", che alla fine del 1960 si spinse fino al 33° posto.

Arrivato nei negozi a cinque anni di distanza dal precedente volume della serie, "Elvis' Gold Records, Volume 4" conteneva ben sette b-sides su un totale di dodici brani che componevano la track list. Questa singolare anomalia è presto spiegata: i singoli di lancio dei film erano già stati inseriti nei rispettivi album di appartenenza, senza contare che negli ultimi tempi i successi in classifica si erano diradati. Per quanto riguarda "Crying In The Chapel", inaspettato "hit single" del 1965, era logicamente finito su "How Great Thou Art".

"Love Letters From Elvis"  fu realizzato attingendo a piene mani dalla terza scelta delle sessions del giugno 1970 a Nashville, le stesse che avevano generato la gran parte degli splendidi "Elvis - That's The Way It Is" e "Im 10,000 Years Old - Elvis Country". Ne risultò un album poco spettacolare, caratterizzato da luci ed ombre, che ebbe un debole impatto in classifica.

Lanciare sul mercato discografico il terzo album dal vivo nel giro di due anni non si rivelò una mossa azzeccata, ma Elvis non incise nulla nel 1974 e la Rca si trovò drammaticamente a corto di materiale nuovo. Una domanda è comunque lecita: perché pubblicare "Elvis Recorded Live On Stage In Memphis" a giugno, danneggiando ulteriormente le deludenti vendite di "Good Times", per lasciare poi scoperti i restanti sei mesi dell'anno?

(34°, 35°, 36°, 37°, 38°, 39°)

[Nessun album piazzato tra il 34° e il 39° posto]

(40°)

- Clambake (1967)

Confezionando "Clambake" la Rca manifestò la propria insofferenza nei confronti delle canzoni provenienti dai film in modo plateale, piazzando in apertura di disco la splendida "Guitar Man", che nulla aveva a che fare con Hollywood. L'epoca delle colonne sonore era ormai definitivamente tramontata, come si può evincere dal modesto piazzamento in classifica conseguito dall'album.

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